Grecia: dimissioni alla neonata Nerit

Dopo la chiusura della ERT, il Governo greco aveva creato la NERIT promettendo indipendenza per la nuova Tv di Stato. Ma la censura governativa a una manifestazione Tsipras ha provocato le dimissioni dell’AD e del suo vice. Intanto in Spagna…

24 ore dopo le improvvise dimissioni dell'AD della nuova Televisione di Stato ellenica Nerit, Antonis Makrydimitris, e del suo vice, Rodolfos Moronis, il portavoce del partito di sinistra radicale Syriza, Panos Skourletis, ha denunciato un “rozzo intervento” di censura da parte del governo di coalizione (Nea Dimokratia-Pasok) nei confronti di un discorso pronunciato dal leader di Syriza Alexis Tsipras alla Fiera Internazionale di Salonicco e di una sua conferenza stampa successiva.

Stando a quanto riferiscono i quotidiani ateniesi, Makrydimitris e Moronis avrebbero lasciato i loro incarichi dopo aver ricevuto pressioni da esponenti del governo per non dare copertura giornalistica agli interventi di Tsipras. Parlando alla Tv privata Skay, Skourletis ha affermato di aver preso contatti con Makrydimitris per la copertura dei due eventi e che l'AD della Tv di Stato lo avrebbe rassicurato che sia il discorso sia la conferenza stampa sarebbero stati trasmessi in diretta. Ma dopo la presunta censura, le tensioni che ne sono derivate hanno indotto Makrydimitris e Moronis a dimettersi. È un inatteso sviluppo nella vita della neonata Nerit ad appena quattro mesi dalla sostituzione del presidente Giorgos Prokopakis.

La nuova ondata di sconvolgimenti all'interno della Nerit, che ha cominciato la sua attività lo scorso maggio dopo la brusca chiusura della ERT nel giugno 2013, è arrivata solo un giorno prima del termine per la presentazione delle domande di pensionamento da parte dei componenti del consiglio di amministrazione dell'ente. In un recente post su Twitter, Moronis è sembrato voler dare una staffilata alla leadership politica che ha nominato gli amministratori della Nerit. “Se si afferma di voler creare qualcosa di indipendente, obiettivo e di buona qualità - ma in realtà non lo si vuole fare - allora non bisogna assegnare il lavoro a qualcuno che invece lo fa” - aveva scritto.

In Spagna, intanto, anche Leopoldo Gonzalez Echenique ha rassegnato le dimissioni da presidente della RTVE dopo più di due anni come capo della Radio Tv pubblica. Le dimissioni sarebbero da ricollegare al fatto che il nuovo modello di finanziamento della struttura radiotelevisiva di Stato iberica (la pubblicità è stata abolita, si ricorderà, e il canone qui non è mai esistito) si è dimostrato inefficace.

Echenique Gonzalez ha lamentato il reddito insufficiente della RTVE, rilevando che il finanziamento era stato indebolito sia dai tagli e dai mancati interventi del Governo a favore della Tv di Stato che dall'avvio di un nuovo modello di finanziamento ancora tutto da strutturare.

Negli ultimi tre anni lo stanziamento del governo è stato ridotto di 704 milioni di euro, anche se secondo Gonzalez-Echenique ci sono appunto anche altre cause che hanno contribuito a ridurre le entrate di RTVE.
Ultimamente TVE ha anche dovuto affrontare un certo calo di audience.

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