Anche il settore dei media risente della crisi economica che sta affliggendo la Grecia. E mentre gli investori stranieri lasciano il mercato gli spettatori hanno già perso alcuni canali.
Il grido d'allarme è stato lanciato alcuni giorni fa da Dimitris Trimis, presidente di Esiea, l'associazione dei giornalisti ateniesi, ma riflette una situazione difficile ed estremamente critica che i media greci pubblici e privati stanno attraversando da più di un anno, da quando la crisi economico-finanziaria ha colpito il Paese.
La prospettiva è, secondo Trmis, quella di centinaia di giornalisti licenziati e decine di Tv e Radio chiuse, mentre stanno chiudendo anche alcuni quotidiani.
Già la scorsa estate il governo greco aveva prgrammato una serie di tagli a partire da una rete pubblica Tv (l'ammiraglia ET1, addirittura), da 10 stazioni radiofoniche regionali e da uno dei canali del digitale terrestre.
Nel panorama della Tv pubblica rimangono ora solo due canali ERT con sede ad Atene, ovvero ET1 (minacciato di chiusura definitiva, appunto) e NET, più ET3 che trasmette da Salonicco, che raggiungono gli 11 milioni di abitanti della penisola ellenica. Il portavoce del governo greco, Ilias Mossialos, ha dichiarato che i previsti tagli al broadcasting pubblico permetteranno di risparmiare 83 milioni di euro nel 2012.
C'è da dire che ERT finora aveva dato lavoro a molte persone, forse fin troppe, tanto che veniva denunciata una pletora di personale occupato nella Tv pubblica.
Ma tra le varie vittime c'è anche la Radio internazionale Voice of Greece, uno dei servizi storici dell'emittenza pubblica greca, lanciato nel 1940, che raggiungeva 7 milioni di greci della disapora ellenica nel mondo e trasmetteva in 12 lingue. Curiosamente (ma non troppo) anche in Italia la mannaia dei tagli si è appena abbattuta sul servizio radiofonico di Rai Internazionale, con il Notturno Italiano.
Ad essere compromessi sono anche i canali privati, dato che si denunciano tagli del 50-60% negli introiti pubblicitari. È di pochi giorni fa la notizia che RTL Group, uno dei più importanti broadcasters europei, ha deciso di abbandonare il mercato greco vendendo il 70% delle sue quote di Alpha Media Group all'azionista di minoranza Dimitris Contominas. RTL Group ha annunciato che resterà nel mercato greco solo con la società di produzione FremantleMedia.
Le ripercussioni negative si sono fatte sentire anche su 300 Radio e 100 Tv locali. Inoltre un'altra popolare Tv privata, Alter, ha sospeso la programmazione a metà dicembre.