In riferimento ad alcuni dati elettorali forniti nel corso delle trasmissioni Rai di lunedì 26 maggio, è polemica rovente fra il consorzio Nexus, la controllante Hdc, il quotidiano “La Repubblica” e le forze politiche di opposizione (ma anche l’Udc).
In rapporto alle proiezioni elettorali fornite nel corso delle trasmissioni Rai di lunedì 26 maggio, che in qualche caso (il riferimento è soprattutto a Sondrio) si sarebbero poi rivelate inesatte, si è scatenata una rovente polemica fra il consorzio Nexus, formato da Datamedia e Cirm, del gruppo HDC di Luigi Crespi, e alcune forze politiche, con coinvolgimento del quotidiano "La Repubblica", che ha dato voce appunto alle critiche a Nexus (che lo scorso anno si è aggiudicato l'incarico degli exit poll e dei sondaggi elettorali della Rai). A mettere in dubbio la validità operativa del consorzio sono state soprattutto le forze di opposizione, ma anche l'Udc è apparso critico.
''Dopo la prova dell'anno scorso e quella di quest'anno - ha detto in particolare, polemicamente, il responsabile Informazione dei Ds Fabrizio Morri - si è accumulato materiale sufficiente, quanto meno per rifare una gara tra gli istituti di sondaggio. Noi chiediamo che il direttore generale Cattaneo riveda la questione: l'esperienza di Nexus non si è rivelata felice. Nei ripetuti errori di Nexus non c'è dubbio che si sia rilevata una tendenza volta a nascondere il più possibile le sconfitte elettorali della destra''.
Durissima la reazione di Hdc. Come si è appreso dal quotidiano on-line controllato "Il Nuovo", sulla base delle parole di Morri il gruppo Hdc ha citato in giudizio il quotidiano "La Repubblica". "Preso atto della campagna di stampa basata su dati e informazioni non corrette condotta dal giornale La Repubblica ai danni del gruppo e delle sue aziende - dice una nota della società - Hdc spa ha dato mandato ai propri legali di citare presso le opportune sedi giudiziarie il predetto quotidiano e tutti coloro che hanno direttamente partecipato a propalare tali notizie, finalizzate unicamente a creare danni all'immagine e al patrimonio del gruppo. Tutto ciò affinché la verità venga ripristinata".
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Il consorzio Nexus ha da parte sua "esortato" l'esponente Ds a "controllare meglio i parametri di valutazione del lavoro di Nexus", poiché "nelle due occasioni elettorali di attività per la Rai, gara vinta per qualità e prezzo dell'offerta, mentre in passato non esisteva nemmeno la gara, il consorzio ha rispettato ed anzi migliorato i parametri di qualità previsti, meritandosi i complimenti della Rai per l'eccellente lavoro. Non sappiamo di cosa parli il responsabile Informazione dei Ds, pertanto ci riserviamo di chiedergli conto nelle sedi opportune".
Dal canto suo, proprio con una lettera a La Repubblica, la Rai ha fatto sapere che l'affidamento al consorzio Nexus di exit poll e sondaggi "é avvenuto al termine di una raccolta di offerte alla quale hanno partecipato diverse società demoscopiche".
"A differenza del passato in cui l'incarico era stato affidato con trattativa diretta - continua la missiva di viale Mazzini - , nel 2002 quello al consorzio Nexus è avvenuto al termine di una raccolta di offerte alla quale hanno partecipato diverse società demoscopiche. Prima di procedere all'apertura delle buste con le offerte, era stato stilato un elenco di parametri di valutazione ai quali si è dovuto attenere una apposita commissione. In più, la direzione generale e il Consiglio d'amministrazione allora in carica avevano disposto che la Commissione doveva procedere all'esame delle offerte seguendo criteri ancora più rigidi di quelli fino ad allora seguiti in azienda".