Grossi problemi per Sitcom e Area

Sitcom, una delle società del gruppo LT Multimedia di Valter La Tona, prospetta il licenziamento di gran parte del personale. All’agenzia Area la musica non cambia molto: stipendi arretrati non ancora pagati e ammortizzatori sociali.

Per il gruppo romano Lt Multimedia di La Tona ci sono notizie un po' “allarmanti”. «Sitcom Srl di Valter La Tona, la società che produce gli storici canali Alice, Marcopolo, Nuvolari, Leonardo, dopo aver perso la commessa Sky per la trasmissione dei suoi programmi, ha deciso di tagliare drasticamente il proprio personale dipendente avviando una procedura per il licenziamento di 74 lavoratori su 94». Lo riferiscono in una nota Dino Oggiano e Stefano Cardinali, segretari di Slc Cgil di Roma e del Lazio.

«Da diversi anni - continuano - in azienda si susseguono procedure di cassa integrazione e da mesi gli stipendi arrivano con forte ritardo. Nonostante i sacrifici sostenuti dai lavoratori non c'è stata da parte della dirigenza la capacità di rilanciare il gruppo Sitcom; al contrario, alcune iniziative imprenditoriali, come l'operazione Sportitalia, hanno peggiorato una situazione economica già molto compromessa».

«Nel confronto sindacale - aggiungono - la dirigenza ha comunicato di voler cambiare radicalmente modello industriale e di avere in mente una struttura con pochissimi lavoratori dipendenti cui si affiancheranno gli ex dipendenti licenziati con contratti precari che avranno la durata della singola produzione. I lavoratori che con la loro professionalità hanno costruito negli anni programmi di grande successo (di pubblico e di critica) come 'Casa Alice', 'Accademia Montersino', 'Romanzo Popolare' e così via, andranno dunque a casa per lasciare spazio a un nuovo modo di fare Televisione. Un modello basato sulla precarietà e sulla mancanza di continuità. Una grande sconfitta per la Televisione italiana indipendente a cui Slc Cgil e i lavoratori coinvolti intendono rispondere portando questa drammatica vertenza fra la cittadinanza e in tutte le sedi istituzionali regionali, con l'obiettivo di bloccare una deriva di precarizzazione inaccettabile per l'intero sistema televisivo del Paese».

Cme riporta anche il sito della FNSI, ad Area e Audionews la musica non cambia'. Vediamo infatti le conclusioni dell'assemblea dei giornalisti di Area e Audionews:
“I giornalisti delle agenzie Area e Audionews, valutato l'esito dell'incontro del 21 maggio tra Cdr, Fnsi, Asr e Cda delle società, giudicano inattuabile, nel perdurare dei gravi ritardi nella corresponsione delle retribuzioni, la proposta aziendale di apertura dal prossimo 5 giugno di un tavolo di trattativa per il ricorso complessivo agli ammortizzatori sociali per far fronte allo stato di sofferenza finanziaria ed economica in cui versano le testate. I giornalisti ricordano di aver già affidato alle rappresentanze sindacali di redazione un primo pacchetto di 16 ore di sciopero da utilizzare in caso di proposte di piani industriali che, non assumendo in via preliminare la regolarizzazione delle posizioni retributive, prevedano un aumento dei sacrifici in termini di reddito già sopportati dai dipendenti”.

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