Sono arrivati nelle scorse ore i dati di Tavolo Editori Radio relativi all’anno 2017, senza stavolta provocare polemiche roventi, senza attesa spasdomica e senza grandi sorprese, insomma qualcosa di abbastanza diverso rispetto alle giornate ‘campali’ del novembre scorso e delle settimane precedenti, quando qualcuno temeva che l’indagine, alla prima ‘prova del fuoco’ (quella del primo ‘semestre valido’, 4 maggio - 9 ottobre 2017, dopo che i dati del primo trimestre erano stati ‘annullati’), si sfasciasse del tutto, con conseguenze imprevedibili, dato che il mondo radiofonico in questo caso provava a dimostrare di essere capace di elaborare da solo un’indagine d’ascolto ‘credibile’, senza neppure l’aiuto dell’UPA, che su tutti gli altri mezzi ha decisamente ‘voce in capitolo’.
Ora sono stati pubblicati invece i dati ‘annuali’ del 2017, sempre tenendo conto però che i dati del primo trimestre non sono stati né pubblicati (se non ‘privatamente’, ma in ogni caso sono stati poi ‘cancellati’) né sommati agli altri, ragion per cui questi ultimi dati sono relativi in realtà al periodo 4 maggio - 18 dicembre 2017; di dati ‘reali’ su un anno intero si riparlerà pertanto solo quando sarà finito questo 2018.
Per chiudere con le questioni ‘preliminari’, ricordiamo che nell’indagine sono coinvolti ben tre istituti di ricerca, ovvero Ipsos, Gfk e Doxa e che quest’ultimo offrirà a breve a editori e centri media un nastro di pianificazione con i dati sui 14, 21 e 28 giorni, prodotti con una rilevazione aggiuntiva di 20mila interviste.
Partiamo allora con i nuovi dati TER, evidenziando ancora una volta che il mezzo radiofonico è in salute, come ha spiegato il presidente di TER Nicola Sinisi: “A fronte di una lieve flessione rispetto al semestre scorso, la platea totale degli ascoltatori resta sopra i 35 milioni, segnale di un comparto sempre tonico”.
Limitandoci ai dati del Giorno Medio e alle Radio nazionali, Rtl 102.5, dopo il dato formidabile dell’indagine di novembre, si conferma leader assolutamente incontrastata, pur scendendo a 8.326.000 contatti (erano 8.483.000 a novembre). Seconda è sempre Rds con 5.697.000, praticamente lo stesso dato della volta scorsa (5.701.000).
Radio Italia Solo Musica Italiana conferma a sua volta il suo prestigioso terzo posto con 5.191.000, poco meno dei precedenti 5.257.000. Ancora quarta è Radio Deejay con 5.171.000, appena sotto i 5.232.000 ascolti della ‘tornata’ di novembre.
Al quinto posto, in leggerissimo incremento, c’è Radio 105, con 4.963.000 contatti (erano 4.952.000). Solo qui, di nuovo, ci sono le reti radiofoniche pubbliche e di nuovo qualcuno in RadioRai ha provato a lanciare l’allarme. Comunque sia, Radio1 Rai ha 3.938.000, confermando praticamente il precedente dato.
A questo punto c’è uno scambio di posizioni, ancora a danno delle Radio pubbliche, nel senso che sul settimo gradino c’è Virgin Radio con 2.698.000 ascolti, più di 100.000 in più dei precedenti 2.574.000. Solo ottava, di pochissimo, è dunque stavolta Radio2 Rai, con 2.693.000, un dato assolutamente analogo a quello di novembre.
Chiudono la ‘top ten’ delle nazionali Radio Kiss Kiss con 2.416.000 contatti, anche stavolta praticamente gli stessi della volta scorsa, e Radio 24, che cresce un po’, con 2.205.000 rispetto ai 2.144.000 precedenti (oggi nella Radio confindustriale si respirava una certa soddisfazione). Non serve a scalare posizioni, dunque, il leggero incremento di R101, che passa a 2.108.000, da 2.075.000.
La graduatoria prosegue con Radio Subasio (sarà da considerarsi una nazionale, adesso? Mah…) a 1.824.000, in leggero decremento rispetto a novembre, mentre si torna alle ‘nazionali certe’ con m2o a 1.688.000, un po’ in calo ma sempre davanti alla ‘sorella’ Radio Capital, che si piazza a 1.584.000, anche lei in calo.
Seguono nuovamente Radio Monte Carlo, che incrementa il suo ‘piccolo bottino’ da 1.400.000 a 1.435.000, e Radio3 Rai, sulle ‘consuete’ posizioni con 1.396.000. Radio Sportiva si conferma in bella ascesa, ottenendo 1.119.000, di poco sopra i precedenti 1.094.000.
Passando alle ‘locali di lusso’, ecco il circuito Radio Italia Anni 60 (stavolta iscritto in Lombardia e con ascolti in tutta Italia) a 908.000, poco sopra Radio Norba, che si conferma a sua volta oltre i 900.000, con 902.000. Isoradio Rai scende invece a 870.000 ascolti.
Ecco poi la coppia collegata a Rtl 102.5, con Radio Zeta a 731.000 (in crescita) e Radiofreccia che sale fino a 724.000. Subito sotto Radio Margherita, ancora a 716.000, davanti a Radio Bruno (687.000). Infine, Kiss Kiss Italia è a 612.000 e Discoradio (stavolta iscritta più correttamente in Lombardia) a 521.000.
Fra i commenti, quello di Elemedia, che si compiace del dato di Deejay, che “registra la sua migliore performance degli ultimi 5 anni”, mentre il trend in leggero calo di Radio Capital è “fisiologico nei periodi di cambiamento del palinsesto come quello che ha recentemente interessato l’emittente”. Molto bene, invece, m2o: “In 10 anni i suoi ascoltatori sono quadruplicati, grazie ad un’offerta editoriale in continua evoluzione, che ha saputo abbracciare un pubblico sempre più ampio”.
RadioMediaset “si conferma primo Gruppo radio nazionale negli ascolti” e l’Amministratore Delegato Paolo Salvaderi dichiara: “I risultati annuali sono perfettamente in linea con le nostre aspettative”. Ma un po’ di insoddisfazione sembra affiorare: “Sapevamo che la messa a punto di un nuovo impianto di ricerca - che consegni un’indagine efficace per editori e mercato - necessita di tempo e impegno. Il fatto di essere stati obbligati a eliminare il primo trimestre dal totale anno sicuramente non ha avvantaggiato le Radio di programmi”.
Il gruppo Rtl 102.5 parla di successo “inarrestabile e senza alcun precedente” della sua emittente leader, mentre il gruppo, “che è composto anche da Radio Zeta (731.000) e da Radiofreccia (724.000), raggiunge così una somma totale di 9.781.000 ascoltatori, attestandosi tra i principali gruppi della radiofonia italiana”.
Infine il presidente di Rds Eduardo Montefusco: “I risultati conseguiti nel 2017 hanno solide basi e sono il risultato di un percorso interno a Rds, che ha visto come protagonisti i manager a capo delle varie divisioni, i loro collaboratori diretti, i dipendenti e naturalmente i conduttori… Stiamo lavorando bene su tutte le leve ed i 5.7 (milioni) di ascoltatori che ci vedono al secondo posto nel Giorno Medio e la crescita sui quarti d'ora lo dimostrano, con un + 14%. Da diversi anni abbiamo cambiato paradigma, siamo un’entertainment company che produce format audiovisivi, integrando il territorio”.
Insomma…tutti contenti perché tutti hanno vinto, migliorato le performances, “+ tot” nel quarto d’ora/giorno medio/pomeriggio inoltrato/mattino presto/pausa pranzo/ ecc. ecc… complimenti a questi campioni dell’etere modulato in frequenza!