Legge Gasparri: la Camera ha deciso di riesaminare solo sette articoli, mentre altri quattro saranno modificati “per motivi tecnici”. E le telepromozioni restano fuori. L’opposizione promette ancora battaglia.
Tutto liscio a Montecitorio: alla fine la delicata questione si è risolta come la maggioranza voleva. Ieri si è infatti discusso e votato su come affrontare il riesame della legge Gasparri, che il 15 dicembre scorso il presidente della Repubblica Ciampi aveva rinviato alle Camere, sollevando dubbi di legittimità costituzionale.
Il relatore Paolo Romani di Forza Italia ha presentato una proposta per limitare il riesame del disegno di legge Gasparri ai soli sette articoli oggetto, a suo parere, delle osservazioni del Capo dello Stato e la Camera l'ha approvata con 105 voti di scarto, rispedendo il provvedimento alle commissioni Cultura e Trasporti, che riprenderanno l'esame degli emendamenti appunti sui sette articoli che verranno modificati.
Gli emendamenti delle opposizioni riguardanti le altre parti del provvedimento verranno così dichiarati inammissibili. Romani ha inoltre indicato la necessità di modificare, solo per una serie di ragioni tecniche, altri quattro articoli, portando così il totale di quelli sottoposti a modifica a 11, come aveva richiesto il presidente della Camera Casini.
A pesare è soprattutto l'esclusione dalle norme che saranno riesaminate del famoso comma 7 dell'articolo 15 (i commi da 1 a 6 saranno invece oggetto di revisione), relativo alle telepromozioni. Si ricorderanno le roventi polemiche in proposito accese soprattutto dagli editori di giornali della FIEG (che pure, si dice stiano preparando un canale Tv in digitale terrestre) e il pur non esplicito accenno di Ciampi al problema delle telepromozioni nelle motivazioni del rinvio alle Camere della Gasparri, quando sottilineava la necessità di salvaguardare tutti i mezzi di comunicazione (e dunque anche i giornali), ai fini del mantenimento del pluralismo.
Dall'opposizione si è levato subito un coro di proteste e una promessa di prossime ulteriori battaglie. L'esponente diessino, Giuseppe Giulietti, durante le votazioni in aula a Montecitorio, ha detto: "La maggioranza ha raccolto il messaggio non di Ciampi, ma di Confalonieri".