Sky Italia si prende la sua rivincita sul calcio in DTT e non salva neanche i Mondiali di calcio dalla Tv a pagamento. Più o meno funziona così: se si vorranno vedere tutte le partite dei Mondiali di calcio 2006 in Germania sarà necessario pagarle, versando un’apposita somma (probabilmente ad hoc) a Sky. La Tv di Rupert Murdoch, infatti, ha comprato i diritti di tutte le 25 giornate dei Mondiali, per la “modica” cifra di circa 40 milioni di euro. Tutte le partite trasmesse su Sky saranno natural…
Sky Italia si prende la sua rivincita sul calcio in DTT e non salva neanche i Mondiali di calcio dalla Tv a pagamento. Più o meno funziona così: se si vorranno vedere tutte le partite dei Mondiali di calcio 2006 in Germania sarà necessario pagarle, versando un'apposita somma (probabilmente ad hoc) a Sky.
La Tv di Rupert Murdoch, infatti, ha comprato i diritti di tutte le 25 giornate dei Mondiali, per la "modica" cifra di circa 40 milioni di euro. Tutte le partite trasmesse su Sky saranno naturalmente in diretta e comprenderanno (manco a dirlo) quelle dell'Italia e la finale.
La Rai non resterà comunque a bocca asciutta e trasmetterà le partite dell'Italia e sicuramente le semifinali e la finale. Infatti, per prima cosa, ci sono delle norme stabilite dall'Authority nel 1999 che stabiliscono che certi avvenimenti, tra cui le partite della Nazionale, non possono essere diffusi solo in 'criptato'. In poche parole, la Nazionale italiana di calcio "si sdoppierà" e comparirà contemporaneamente sulla Rai e su Sky.
In realtà la Rai, come ci aveva raccontato in dettaglio il responsabile dei diritti sportivi dell'azienda Antonio Marano (vedi Millecanali febbraio 2005), aveva già acquisito (a pagamento) i diritti di queste partite (Nazionale italiana e fase finale, complessivamente 25 partite) per la cifra di 92 milioni di euro (superiore dunque a quella di Sky per tutti gli incontri, ma va considerato che Sky opera come Tv criptata a pagamento), lasciando invece cadere l'opzione per gli altri incontri (36), per i cui diritti alla Rai erano stati chiesti altri 82 milioni di euro. Nell'occasione avevamo profeticamente scritto che "la mossa della Rai aveva immediatamente fatto drizzare le orecchie a Sky".
Il risultato finale di tutto ciò è che se i telespettatori vorranno vedere tutte le partite dei Mondiali dovranno rivolgersi almeno parzialmente a Sky. Fuori gioco, sembrano invece, salvo nuove sorprese, le Tv digitali terrestri già operanti nel calcio (Mediaset e La7).
Un colpaccio, insomma, quello dell'emittente di Rupert Murdoch, celebrato con tanto di conferenza stampa a sorpresa: Sky si rifà così delle amarezze del digitale, mentre la Rai e il suo Cda in scadenza sono di nuovo sotto accusa a livello politico.
Questa operazione di Murdoch conferma poi, ancora una volta, che il futuro della tv a pagamento, in digitale terrestre o via satellite che sia, si gioca soprattutto sullo sport, in particolare sul calcio. E in questo campo non si può negare che a Sky siano stati fatti parecchi 'dispetti' negli ultimi tempi. Ad esempio, secondo Sky andrebbe rimosso il limite che impedisce alla pay-tv di firmare contratti con le squadre più lunghi di due anni. Le squadre più blasonate del campionato di serie A hanno poi firmato con Mediaset contratti onnicomprensivi (dunque anche per il satellite) a partire dalle prossime stagioni.
Un altro grosso problema, attualmente in discussione in sede europea, è il contributo statale all'acquisto del decoder per il digitale terrestre, che secondo Murdoch dovrebbe coprire l'acquisto di qualsiasi decoder, incluso quello di Sky per il satellitare. Non la pensa così il Governo, che soprattutto ad opera dell'ex ministro Gasparri ha indubbiamente scelto di favorire il digitale terrestre, persino con iniziative pubblicitarie pagate dal Ministero delle Comunicazioni negli stessi stadi.
Intanto si è aperta l'asta per i diritti della Champions League dal 2006 al 2009. L'Uefa chiede una cifra ritenuta troppo alta dalle emittenti: 80-90 milioni a stagione, per cui sicuramente si giocherà al ribasso (tempo fa Sky aveva dichiarato di non avere più intenzione di spendere cifre esorbitanti per i diritti delle partite di calcio, campionato italiano compreso). In corsa, come prevedibile, ci sono Mediaset (sia per il chiaro che per il digitale terrestre), appunto Sky (satellite) e La7 (digitale terrestre).
In sei anni, dal 1998 al 2004, il costo dei diritti dei grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Mondiali ed Europei di calcio e di atletica) è cresciuto dell'841 per cento, passando da 13 milioni e 600 mila euro a 128 milioni. E qualcuno ha finito per 'lasciarci le penne', come è successo a suo tempo a Leo Kirch.