I personaggi di Kosice: Roger Worrod

Torniamo a presentarvi alcuni dei personaggi ‘di una certa importanza’ che abbiamo incontrato al Festival delle Tv locali di Kosice. Questa volta è di scena Roger Worrod.

Dalla formazione teatrale al RADA (Royal Academy of Dramatic Art di Londra) all'esperienza nell'emittenza locale italiana nel periodo d'oro degli anni '70 (in Italia è stato anche co-fondatore e regista di Florence Rep, compagnia teatrale professionale in lingua inglese a Firenze); dal lavoro con registi come Giuliano Montaldo che ha portato ad una singolare “collaborazione” con Riccardo Cucciolla, per arrivare al rivoluzionario progetto di 'Under the Milk Wood' di Dylan Thomas. Attore, regista, sceneggiatore, produttore...
Tutto questo con denominatore comune la sua voce.

Definire Roger Worrod semplicemente un attore sarebbe riduttivo e per parlare della sua esperienza ci vorrebbe lo spazio di un libro; in questa intervista cerchiamo di spiegare chi è uno dei nostri “volti di Kosice”, personaggio ma soprattutto voce dell'International Festival of Local Tv Broadcasters slovacco, di cui presenta la serata di finale e le varie attività.

Nato a Coventry, ha girato il mondo per motivi di lavoro, comprese Roma e Firenze; Roger è oggi cittadino dal doppio passaporto (Svizzero e del Regno Unito) ed ha tra i “vicini di casa” ed amici Eugene Chaplin, già due volte ospite d'onore del Golden Beggar.

Con Roger abbiamo fatto una lunga intervista-chiacchierata. Attore di teatro, doppiatore, a sua volta formatore di attori italiani, Roger è diplomato al DAMA di Londra ed ha al suo attivo regie teatrali e il doppiaggio in inglese di film come 'Giordano Bruno'.
Ma partiamo da Kosice e da come Roger Worrod è arrivato al Golden Beggar. Tutto inizia nel 2000 con il Mitil, rassegna dedicata all'emittenza locale ed organizzata da Costa Alambris dove è in giuria Eva Dekanovska, anima e ideatrice del Golden Beggar dal 1994.

«Ho incontrato Eva a Vevey dove si teneva il Mitil, rassegna ideata da Kostas Alambris - ci ha spiegato direttamente Roger - . Eva mi ha poi invitato a Kosice, di cui, in questi anni ho curato alcune parti come Kosice Film Festival, rassegna dedicata alle produzioni delle Tv locali europee».

“Un altro tuo ruolo importante nell'ambito del Golden Beggar è quello di avere portato a Kosice ospiti come Jacob Berger e Eugene Chaplin..”.

«Eva Dekanovska mi ha chiesto di riportarlo a Kosice l'anno prossimo, per il ventennale della manifestazione, anche a costo di rapirlo. Eugene è sempre molto impegnato ma sto lavorando per averlo a Kosice l'anno prossimo».

“Sempre parlando di Kosice, secondo te qual è la particolarità di questo Festival e come è cambiato in questi anni?”.

«Il Festival di Kosice è l'unico in Europa a dare spazio al lavoro delle Tv locali. Se fino a circa dieci anni fa c'era una certa differenza tra le produzioni dei Paesi dell'Est Europa presenti a Kosice rispetto alle produzioni dei Paesi europei occidentali, soprattutto per l'aspetto tecnico, oggi questa differenza si sta facendo sempre più ridotta. Ma quello che mi ha sempre colpito delle produzioni del Golden Beggar sono i contenuti, le storie, narrate con standard elevati. Ed è in eventi come questi che nascono idee importanti per la Tv.
Un esempio: ricordo che alla prima edizione del Mitil due Tv locali italiane avevano presentato due progetti che poi sono stati presi dalla Tv nazionale e fatti propri. Uno era un programma, una sit-com, con una telecamera fissa che riprendeva alcuni attori che interpretavano gli impiegati di un ufficio nella loro pausa caffè.
Un'altra Tv, invece, non avendo i soldi per acquistare i diritti dei campionati di calcio di un campionato minore, aveva deciso di puntare le telecamere non verso il campo di calcio ma verso le gradinate del pubblico.
Ma Kosice è anche un luogo dove ci si può ritrovare con “vecchi amici”, persone che lavorano nel mondo dei media con le quali incontrarsi e confrontarsi negli anni. Ed è ormai l'unico festival al quale continuo ad andare ogni anno».

“Ma ora facciamo un passo indietro nel tempo, alla tua esperienza italiana...”.

«Ho vissuto a Roma a fine degli anni '60 e a Firenze negli anni '70. Lavoravo come tutor degli insegnanti madrelingua dell'Istituto Shenker, un lavoro che mi ha portato in molte città d'Italia, prima di fermarmi a Firenze. Anche se vivo in Svizzera da anni, Firenze è la città dove mi sento a casa; in Italia ho vissuto il periodo dell'emittenza locale, delle Radio e Tv libere. In Radio e in Tv facevo alcuni programmi in lingua, per gli inglesi residenti in Toscana ma la cosa curiosa è che, anche a distanza di anni, molti mi ricordavano per la pubblicità che ho fatto alla Tv».

“Attore e insegnante, poi insegnante degli attori. Un'esperienza che ti ha permesso di conoscere artisti come Marcello Mastroianni, Enrico Maria Salerno o Michele Placido. Ma soprattutto Riccardo Cucciolla, che per la sua interpretazione di Nicola Sacco è stato premiato al Festival di Cannes, nel 1971, quale miglior attore maschile…”.

«Tra i lavori che ho fatto, ci sono stati alcuni film di Giuliano (Montaldo N.d.R.) come attore, in 'L'Agnese va a morire', o il doppiaggio della versione inglese di 'Giordano Bruno'. Di Cucciolla ricordo l'esperienza del film 'Sacco e Vanzetti'. Riccardo doveva recitare in inglese per il doppiaggio della versione del film destinata al mercato americano. Ma aveva una pronuncia, diciamo troppo 'british', che non andava bene per un italo-americano proveniente dal Sud come era Nicola Sacco. Con lui ho lavorato per impostare il suo accento in modo diverso: abbiamo lavorato sull'inglese-americano, con una cadenza pugliese».

“Passiamo a tempi più recenti. Come sei finito in Vietnam a parlare di Tv e programmi televisivi, ma soprattutto come ci sei andato?”.

«In treno. A causa di un incidente areo che ho avuto nella seconda metà degli anni Sessanta ho deciso di non volare più e mi sposto in treno. Ci vuole più tempo ma permette di vivere il viaggio in modo diverso. Comunque nel 2005 la Comunità Europea mi ha chiesto di tenere dei corsi alla Tv vietnamita. Erano due tipi di corsi differenti: uno era un corso di due settimane sui documentari e uno, di tre, su serie televisive, serial e soap opera.
Il Vietnam è un Paese molto particolare (avevo una guida che mi accompagnava ovunque e sempre), con una cultura completamente diversa da quella occidentale e questo si riflette sulla produzione televisiva. Ma non è corretto dire che un film o un modello di Tv sia migliore dell'altro quanto capire che ci sono differenti modelli culturali».

“E veniamo a oggi. I progetti a cui stai lavorando?”.

«Gli audio books sono un progetto in cui credo molto. Sono letture che vanno da opere come 'A Christmas Carol' di Charles Dickens ai lavori di Chris Penicate e di un'autrice brava come June Bretherton. Sono disponibili sul mio sito web. Un altro progetto a cui tengo molto è 'Under the Milk Wood', un one man show di “Under the Milk wood” di Dylan Thomas. Si tratta di uno show fatto in un locale completamente buio con 49 speaker che circondano l'ambiente. Lo spettatore è immerso in questo ambiente e sente i suoni provenire da diverse parti in base alla localizzazione dei diversi personaggi che interpreto.
Tra i progetti a cui sto lavorando c'è una serie di documentari, “Living Archeology: The Mediterranean and Beyond” e “On The Trail Of An Old Pony-Tail”, e ad una serie (fiction) comico-drammatica, “Hon(n)i soit qui mal y pense”».

Infine una nota a margine per i nostri lettori. Ricordate lo spot di Ricola nel quale un signore dall'accento molto british diceva che le caramelle Ricola erano state inventate dagli inglesi per poi correggersi e dire che erano svizzere? Provate ad andare sul sito www.rogerworrod.com e scoprirete di chi è quella voce...

La foto di Roger di questa pagina è di Ed Baumeister.

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