I problematici rapporti Crispino – Sky

Una notizia Radiocor relativa alle regole che l’Agcom si appresta a dare per l’accesso alla piattaforma Sky dà lo spunto a Marco Crispino di ContoTv per tornare sui suoi ‘difficili’ rapporti con la piattaforma di Murdoch.

Prima la notizia diffusa nei giorni scorsi dall'agenzia Radiocor (gruppo Il Sole 24 Ore):

«L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha dettato le regole per l'accesso alla piattaforma di Sky. Il caso che ha offerto lo spunto è quello della controversia con ContoTv e riguarda la cifra che l'emittente dell'imprenditore Marco Crispino deve pagare al colosso di Rupert Murdoch per aver accesso alla sua piattaforma. Per i commissari di Via delle Muratte, secondo quanto apprende Radiocor, sono due i criteri principali da seguire: l'orientamento al costo del servizio offerto da Sky e la non discriminazione nell'accesso tra le divisioni commerciali di Sky e quelle di tutti gli altri. La controversia, decisa dall'Autorità nell'esercizio del suo potere di vigilanza, è quasi definita, manca solo un lavoro di limatura. Il caso, secondo quanto si apprende, servirà come punto di riferimento per la risoluzione di eventuali future controversie».

Ed ecco il commento pervenutoci da Marco Crispino:

«Finalmente ci avviciniamo alla resa dei conti. La nostra SmartCard non funziona nel decoder Sky, che legge solo le sue. Per questo motivo abbiamo chiesto di raggiungere un accordo di simulcrypt reciproco che avrebbe consentito ai clienti Sky di fruire con un solo decoder anche delle nostre offerte e viceversa ai nostri clienti di vedere con il nostro decoder le offerte di Sky. Un accordo in cui ognuno avrebbe sostenuto i suoi costi.

Sky è stata obbligata dalla stessa Agcom a raggiungere un accordo che consentisse ai soli clienti Sky di vedere ContoTv e Sky ci ha obbligati a sostenerne i costi.

La cosa singolare è che i costi applicati da Sky e che non avremmo in ogni caso dovuto sostenere si sono rivelati altissimi ed includono ad esempio una contribuzione ai costi dei decoder. Costi che non avrebbero dovuto essere in ogni caso addebitati a ContoTv e che sono tra l'altro già pagati profumatamente dai clienti Sky.

Siamo costretti ad applicare ai consumatori oneri differenziati per lo stesso servizio (i clienti Sky pagano 20 euro una partita di Uefa mentre quelli Contotv solo 5) e per questo siamo bersagliati dagli insulti dei tifosi.

I costi abnormi applicati da Sky non ci hanno neanche permesso di competere come potevamo per la corsa ai diritti della Serie B e di altre competizioni. Non siamo solo noi i danneggiati ma anche tutti i consumatori, i produttori di contenuti o titolari di diritti (incluse le società calcistiche).

Mi aspetto a questo punto che la decisione definitiva venga deliberata dall'Agcom in tempi rapidissimi, in modo da consentire una vera concorrenza nel mercato della pay-tv satellitare italiana, come del resto auspicato anche dall'Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).

Questo è l'ennesimo ma non ultimo nostro passo. Vogliamo ottenere quello che ci spetta, ovvero il simulcrypt reciproco. Se ciò non dovesse avvenire chiederemo l'intervento della Commissione Europea».

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