Molti pensano alla Campania come possibile “regione difficile” o anello debole dei prossimi switch-off digitali. Intanto però già nel Lazio ci sono difficoltà a Roma, dove per ora le frequenze disponibili sono solo 50. E il problema della numerazione Lcn è veramente spinoso…

Vediamo intanto quel che ha scritto qualche giorno fa Marco Mele del 'Sole 24 Ore':
«Sul fronte del digitale terrestre, continua il conflitto sulle posizioni all'interno della lista canali, in particolare a Roma e nel Lazio, dopo che Rai2 e Rete4 sono passate al digitale. Questo, nonostante i bollettini ufficiali continuino a recitare il "tutto va bene". Tanto "non va bene", che in sede di Dgtvi si è dovuta cercare un'intesa tra le Tv nazionali, Rai e Mediaset in particolare e quelle locali di Frt e Aeranti-Corallo.
L'intesa raggiunta è di riservare alle Tv nazionali i canali da uno a nove, alle locali quelli da dieci a diciannove, alle nazionali quelli tra venti e 49, alle locali tra 50 e 90 e alle nazionali tra 90 e 99. Dal canale 100, cominciano i canali a pagamento. Intesa che vale poco se l'Agcom non detterà criteri validi per tutti».
Intesa provvisoria e tutta da verificare, sicuramente, perché secondo altre interpretazioni della situazione, invece, la soluzione individuata come possibile sarebbe quella di una numerazione in 'centinaia' a seconda della tipologia di canale sul tipo di quella adottata da Sky. Certo è che questa tematica dell'LCN, vitale per il comparto delle Tv locali, non è stata ancora affrontata a dovere e il problema resta lì intatto, rischiando di pesare moltissimo su un lineare percorso verso gli switch off digitali. Il Ministero ha lasciato il problema alle emittenti, l'Agcom non è ancora entrata in partita, le tv cercano una faticosissima soluzione in sede DGTVi.
Intanto in attesa della possibile 'grana Campania', nel Lazio c'è tuttora il problema di Roma (o di Monte Cavo, se vogliamo metterla così) per via dei canali riservati al Vaticano nella Capitale. Come scrive il periodico di Aeranti-Corallo 'TeleRadiofax', «lo scorso 14 luglio si sono svolti a Roma i lavori del tavolo tecnico, convocato dalla Agcom, d'intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, per la nuova pianificazione televisiva digitale nell'area tecnica 12 (Lazio, esclusa la provincia di Viterbo). I lavori del tavolo erano diretti per l'Agcom dall'ing. Vincenzo Lobianco, direttore delle reti e servizi di comunicazione elettronica dell'Autorità e dalla d.ssa Laura Aria, direttore contenuti audiovisivi e multimediali dell'Agcom, nonché, per il Ministero dello Sviluppo economico, Dipartimento delle Comunicazioni, dall'ing. Francesco Troisi, direttore generale della DGPGSR dello stesso Ministero.
Per Aeranti-Corallo erano presenti Marco Rossignoli, Fabrizio Berrini e Alessia Caricato, con delega di 35 emittenti associate.
Nel corso della riunione sono state illustrate le ipotesi di lavoro, predisposte dal prof. Antonio Sassano (consulente dell'Autorità) riguardanti i parametri tecnici di pianificazione e i criteri utilizzati per la definizione delle reti di riferimento.
In Lazio, le frequenze pianificabili sono 55, salvo l'area della provincia di Roma dove sono allo stato pianificabili 50 frequenze, viste le assegnazioni di GE06 alla Città del Vaticano. Tuttavia, alla luce delle necessità di compatibilizzazione con le successive pianificazioni delle aree tecniche limitrofe e dell'evoluzione delle trattative di coordinamento internazionale con la Città del Vaticano, sarà possibile, all'esito del negoziato, pianificare ulteriori frequenze. Il coordinatore Aeranti-Corallo avv. Marco Rossignoli ha espresso l'esigenza di convertire in reti digitali pianificate tutte le attuali reti analogiche locali nonché tutte le attuali reti digitali locali secondo i criteri e requisiti di cui all'art. 2 della delibera 294/09/CONS della Agcom nelle aree di servizio dove tali reti operano legittimamente».
Ma la questione, appunto, dei canali del Vaticano è attualmente sottoposta a trattative con la Santa Sede e non è detto che tutto sia semplice.