I programmi culinari della Tv italiana visti dall’estero

Un simpatico commento del nostro collaboratore dagli States Dom Serafini in tema di cucina e programmi Tv sul tema. «Gli italiani non sanno insegnare agli americani come cucinare».

Durante le consultazioni ad alto livello per le feste comandate, la zia Ester teneva corte a parenti ed amici per spiegare una nuova ricetta. La lezione non includeva materiale audiovisivo né tantomeno una lista ingredienti a portata di mano; tutto era fatto a voce, tipo: “usate un numero di uova in base alla grandezza della padella, una manciata di farina (che tipo? 00 o 1? Ció che si trova in casa) con un pizzico di sale (grosso? fino? Dettagli inutili!), magari con delle sottile bucce di limone e dell'olio d'oliva. Se l'impasto diventa denso allungatelo con dell'acqua ed abbassate il fuoco”.

Nessuno prendeva note, e se qualcuno faceva una domanda, significava che di arte culinaria non capiva un cavolo, pertanto a domande del tipo “ci va lo zucchero?”, Ester rispondeva: “se ti piace mettine poco”.
Da notare che la persona che non sapeva cucinare, al massimo non raggiungeva l'esatto colore finale della pietanza o la consistenza non rifletteva i canoni richiesti, ma il gusto era sempre buono.

Zia Ester non era unica. In Italia la maggior parte di chi sa cucinare va ad “intuito” e le istruzioni sono semplici “suggerimenti”, come nel caso dei semafori rossi a Napoli. Questa tecnica peró non funziona in America, dove le istruzioni devono essere precise, ben dettagliate, con tanto di ingredienti in bella vista e chiari tempi richiesti.

Ad esempio, un classico della cucina americana é il biscotto al cioccolato (brownie), un dolce che tutti, incluse le girl scout, dovrebbero saper preparare con gli occhi bendati.

Nonostante ció, ecco come viene spiegata una tipica ricetta per farli.
Prima di tutto viene indicato il tempo necessario: totale 35 minuti, incluso il tempo di cottura di 15 minuti se fatti con l'impasto pronto in bustina; 40 minuti totali con tutti gli ingredienti presi separatamente.

Poi, gli ingredienti vengono specificati nel dettaglio: 145 gr. di burro non salato, 250 gr. di zucchero granulato, 65 gr. di polvere di cacao non zuccherata, 1/4 di cucchiaio da the di sale grosso, un cucchiaino da the di estratto di vaniglia, due uova grandi e fredde, 70 gr. di farina non sbiancata (quella sbiancata é illegale in Italia), 75 gr. di noccioline spezzettate.

Per mischiare gli ingredienti le istruzioni sono dettagliatissime, incluso il numero di giri da fare con il mestolo, in questo caso da 40 a 50 giri in senso orario. Questa é la parte piú lunga delle istruzioni.
Anche per la cottura bisogna avere indicazioni precisissime: forno riscaldato a 163 gradi centigradi, la teglia deve essere quadrata di 20 cm. per lato con il fondo coperto da un foglio di alluminio e cottura da 20 a 25 minuti, poi una volta cotto e raffreddato, inserire nel congelatore per 20-30 minuti, quindi tagliare la torta in 16 quadratini.

Nonostante le istruzioni dettagliate, arrivano sempre commenti da provetti cuochi, su Internet si legge, “la ricetta non ha funzionato, i biscotti sono usciti molto molli”, oppure: “i biscotti si sono attaccati al fondo e sono difficili da tagliare”.

Vi immaginate zia Ester a spiegare come cucinare a questi americani? Il paradosso é che ora sono gli inglesi (come Jamie Oliver) ad insegnare a cucinare agli americani e gli americani come Joe Bastianich ad insegnare a cucinare agli italiani.

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