Con una serata condotta da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, dallo studio di via Asiago, il 15 marzo Prima Pagina ha celebrato i suoi quarant'anni. Tanti gli spunti e le riflessioni su radio, giornalismo e informazione nelle tre ore di diretta dedicate alla prima rassegna stampa radiofonica della storia italiana
La trasmissione radiofonica di Rai Radio 3, nata nel marzo 1976 da un'idea di Enzo Forcella, alla guida di Radio 3 fino al 1986, è stata la prima rassegna stampa radiofonica e la prima trasmissione "interattiva". Partita come programma sperimentale della Rai, la trasmissione prevedeva 90 minuti di lettura e commento dei quotidiani in diretta da parte di giornalisti che si avvicendavano ai microfoni in turni settimanali. Il primo conduttore del programma, inizialmente chiamato "Quotidiana", fu Ruggero Orlando mentre a inaugurare "Prima Pagina", sette mese dopo, fu Eugenio Scalfari. "Prima Pagina" va in onda tutti i giorni alle 7.15.
Mettere insieme giornali, radio e telefono, all'epoca era qualcosa di pionieristico, un'idea che rispecchiava anche la dinamicità dei mezzi e dei modi di fare informazione negli anni Settanta.
Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, ha condotto la serata dedicata al compleanno del programma. Insieme a lui, ad animare tre interessanti ore di diretta (ascoltabile dalla radio e visibile in streaming dal sito www.radio3.rai.it), sono stati i tanti giornalisti intervenuti, da Lucia Annunziata a Marcello Veneziani, molti con un'esperienza in prima persona di conduzione di Prima Pagina. Sul palco di questo talk show d'eccezione è salito anche Carlo Verdelli, da pochi mesi direttore editoriale per l'Offerta Informativa della Rai, che non ha mancato di apprezzare la capacità di Prima Pagina di fare servizio pubblico. Millecanali è stata testimone della serata con l'intervento di Carlo Salvaneschi, appassionato ascoltatore di Prima Pagina e studioso di broadcast e sistemi di telecomunicazione, che ha sottolineato l'aspetto innovativo di un programma capace di creare attorno a sè un pubblico di fedelissimi e di attraversare indenne quattro decenni di storia italiana.