Questa volta il Prix Italia ha lasciato la Gran Betagna a bocca asciutta.

La Gran Bretagna, che spesso accumula premi ai festival Tv internazionali, non se l'é cavata bene alla 63esima edizione del Prix Italia. I partecipanti al festival radio-televisivo si sono incontrati in quella che fu la prima aula del Senato della Repubblica italiana per l'assegnazione dei premi in 12 categorie e molte sotto-categorie. Ma al Regno Unito è andato solo il Premio Multimedia per il sito web del quotidiano “The Guardian”. Questa nuova categoria è stata ideata per i siti web creati sia dai broadcaster che dalla stampa cartacea.
La premiazione, tenutasi lo scorso 23 settembre a Torino, ha preceduto la cerimonia trasmessa dalla Rai, che é l'organizzatore di questo festival di sei giorni riservato ai gruppi radio-Tv pubblici di tutto il mondo.
Due programmi hanno vinto due premi ciascuno: il francese “La vendetta di Tony” di France 2 e “L'armistizio” della tedesca Zdf.
Tra i vincitori, l'unico programma con solide possibilitá di vendita internazionale è “Inside Ireland's Illegal Cigarette Trade” (sul commercio illegale di sigarette in Irlanda) della rete irlandese Rte, per il quale nessun rappresentante si é presentato a ritirare il premio.
Non c'era nessuno nemmeno da parte della Kbs della Corea del Sud per ritirare il premio per il suo documentario “Don't Cry For Me Sudan” (Non piangere per me Sudan).
Invece la NRK norvegese ha inviato ben cinque rappresentanti a ritirare il premio per il suo documentario “Operation Sea-Breeze” (Operazione brezza di mare).
Un elenco completo dei vincitori è disponibile sul sito del Prix: www.PrixItalia.rai.it.
Nella foto: i vincitori del 63mo PrixItalia nella storica aula del Senato a Palazzo Madama di Torino.