Fuori un Matteo, ne arriva subito un altro. Non è soltanto politica la sfida tra il capo del Governo Matteo Renzi e il leghista Matteo Salvini, lanciatissimo nell’agone politico.
Se tra Pd e Lega c’è ancora una certa differenza di consensi, Salvini se la gioca con ‘l’omonimo’ in apparizioni televisive, per presenza e per ascolti. Dal 1° gennaio al 25 febbraio di quest’anno Salvini è stato onnipresente in Tv, con oltre 18 ore di parola per un totale di 24 ore e 5 minuti davanti alle telecamere: tutti i giorni, a tutte le ore.
Non sorpassa Renzi che però raggiunge 55 ore, con moltissimi Tg, ma aggiungendo all’attività politica di partito anche quella di tipo istituzionale (interventi in aula, conferenze stampa, incontri e meeting internazionali ecc.).
Ma la vittoria dell’audience, in questi ultimi tempi, sembra spettare a Salvini. A ‘Virus’ di Nicola Porro su Raidue, Renzi è stato ospite il 19 febbraio. Risultato: 5,05% di share. Salvini, però, a Virus c’è stato il 5 marzo, in collegamento ed ha avuto il 5,43%, quasi mezzo punto in più.
In un confronto “diretto” tra i due il sorpasso del leghista è confermato. Il 3 febbraio Renzi è a ‘Porta a porta’ e parte da 8,58%, scendendo a 8,35%, tranne l'ultimo minuto, quando sale al 9,1%. Verso le 23 della stessa sera Salvini compare a ‘Ballarò’, all'8,66% di share e lo fa salire fino al 9,20%. Salvini raccoglie ascoltatori anche in un pubblico ritenuto ostile alla Lega, come il salottino buonista di Fabio Fazio su Raitre. Il contrario per le ‘Invasioni Barbariche’, dove a gennaio Renzi è calato al 3,8%, mentre Salvini non è andato oltre il 3,2%. Ci si chiede, ora, che risultati potrebbe dare un faccia a faccia tra i due.
Ma soprattutto ci si chiede perché talk-show e programmi di approfondimento sembrino procedere ‘a ondate’, quasi dovessero ‘vendere un prodotto’ (il leader politico di turno da lanciare, perchè fa audience) e non dibattere in modo pluralistico (si spera) i problemi del Paese.
Intanto dai microfoni di Radio Radicale Marco Pannella ha annunciato la ripresa delle attività del Centro d’Ascolto, la non dimenticata struttura di area radicale che si occupava con grande competenza e attenzione proprio della presenza di partiti, istituzioni e uomini politici e di partito all’interno delle emittenti televisive italiane. Questo grazie ai finanzianti di un imprenditore come Silvio Scaglia, che ha subito un non breve periodo di detenzione preventiva, negli anni scorsi, per essere poi assolto da ogni imputazione.
La novità è molto positiva e permetterà di tornare a parlare con dati di prima mano di un tema importante come quella della politica in Tv.