La Tv cattolica veneta subisce i colpi della crisi. Posto di lavoro a rischio per 20 dipendenti, dopo i tagli dei Vescovi locali. Il sindacato dei giornalisti chiede di aprire un tavolo.
Vediamo cosa ha scritto il 'Corriere del Veneto':
“Luci fosche all'orizzonte per l'emittente Telechiara, che entro la fine dell'anno rischia di chiudere definitivamente la programmazione. La notizia è stata comunicata a giornalisti, tecnici e operatori, che si trovavano nella sede centrale di via Cernaia a Padova: a dare la notizia sono stati i membri del Consiglio di amministrazione.
Lo stesso Cda conferma di avere ricevuto la notizia il giorno prima dai Vescovi (cioè la proprietà) che, in occasione della Conferenza Episcopale del Triveneto, hanno deciso di tagliare i 400mila euro di investimento che richiede la Tivù delle diocesi del Nordest per poter andare avanti con la programmazione.
Questo il testo del comunicato diffuso dai Vescovi: “È con dispiacere, e solo dopo un lungo esercizio di analisi e discernimento durato alcuni anni, che i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto hanno constatato l'impossibilità di proseguire il sostegno alla ventennale esperienza di Telechiara. Come rappresentanti della proprietà, i Vescovi - insieme ai loro principali collaboratori - hanno accuratamente valutato l'attuale situazione e le prospettive dell¹emittente in un contesto di ampie ed oggettive difficoltà che attraversano l'intero panorama editoriale nazionale. Venute meno alcune consistenti forme di contributo, che ne avevano sin qui garantito la sopravvivenza, si sarebbe ora reso necessario un notevole investimento quinquennale - dell'ordine di oltre un milione di euro all'anno - totalmente a carico delle singole Diocesi del Triveneto che, con quote diverse, costituiscono la proprietà di Telechiara.
Pur nella consapevolezza del valore attuale e del carattere decisivo dei media e nell'impegno di trovare e sviluppare insieme altre vie di comunicazione anche attraverso le nuove tecnologie, in questi tempi di crisi non è parso più sostenibile un così ingente investimento. I Vescovi presenti all'ultima riunione della Cet, all'unanimità, sono perciò giunti con rammarico alla decisione di non poter gravare le loro Diocesi di tale onere finanziario. La decisione è stata presa nei tempi richiesti dal Consiglio di Amministrazione dell'emittente che aveva la necessità e l'urgenza di conoscere, al più presto, la posizione della proprietà. I Vescovi e le Diocesi del Triveneto ringraziano quanti, nei vari anni, hanno contribuito a quest'esperienza televisiva e confidano che si trovi presto un'adeguata soluzione professionale per il personale attualmente impegnato in Telechiara”.
«Nessuno verrà lasciato per strada, anche se nemmeno noi sappiamo i tempi tecnici della decisione - spiega l'ad Guido Masnata, dando così conferma a voci di corridoio che si erano susseguite - . La proprietà aveva due opportunità: un piano di reinvestimento quinquennale che prevedesse il rilancio su una piattaforma più ampia oppure la chiusura».
È stata scelta la seconda opzione. Che ha colto di sorpresa il personale, che conta una ventina di dipendenti. I giornalisti e i tecnici al momento non hanno avuto modo di confrontarsi, la sensazione che non si navigasse in buone acque era diffusa, ma nessuno pensava che si potesse arrivare a tanto…
«Questa televisione ha una storia ventennale alle spalle che sicuramente non andrà dissolta nel nulla, lavoreremo ancora per vedere ci sono margini di recupero - dice Masnata - è ancora troppo presto per fare allarmismi».
Il Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti del Veneto “ha appreso con viva preoccupazione la notizia che i vescovi del Triveneto ritengono non più sostenibile il sostegno finanziario con il quale hanno finora garantito l'attività dell'emittente televisiva Telechiara. La chiusura di Telechiara, dopo vent'anni, priverebbe il mondo dell'informazione (e non soltanto quello veneto) di una voce autorevole e apprezzata da un largo pubblico incidendo anche sul pluralismo dell'informazione nel Nordest, e comporterebbe la perdita del posto di lavoro per una ventina di dipendenti tra giornalisti e tecnici in un momento di diffusa e grave crisi occupazionale del settore nella nostra regione.
Il Consiglio dell'Ordine del Veneto, nell'esprimere totale solidarietà ai colleghi, auspica che non soltanto il mondo cattolico, del quale Telechiara è voce importante, ma anche le istituzioni pubbliche, il mondo imprenditoriale, la società civile possano trovare le più adeguate modalità finanziarie per garantire la sopravvivenza di Telechiara, assicurando il costante e attivo interessamento del Consiglio dell'Ordine”.
Il Sindacato giornalisti del Veneto “ha appreso, con modalità del tutto anomale rispetto alle normali procedure e relazioni sindacali, la decisione dei vescovi della Conferenza episcopale del Triveneto di tagliare il finanziamento di Telechiara. Il Sindacato sta seguendo l'evoluzione della crisi dell'emittente e chiede al più presto l'apertura di un tavolo di confronto con l'azienda che non ha ancora avviato le normali procedure di una situazione di crisi. Oltre alla cruda informazione del comunicato dei vescovi preoccupa la mancanza di un piano che permetta di capire l'evolversi della situazione ed esprime solidarietà ai colleghi e a tutti i dipendenti che vivono questa situazione di incertezza sul loro futuro”.