I vincitori del Premio Ilaria Alpi

Davvero interessanti i programmi giornalistici premiati nell’ambito della bella manifestazione di Riccione, Fra le emittenti vincenti, persino una ‘street Tv’.

Sono dunque noti i nomi dei vincitori della decima edizione del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi, premiati nei giorni scorsi al Palazzo del Turismo di Riccione. Nella sezione A (servizi in onda su Tg e rubriche) ha vinto Massimo Miori con "Voci di Linate 1" (Studio Aperto - Italia Uno), uno scoop di Studio Aperto, che ha trasmesso le ultime telefonate dalla torre di controllo prima dell'incidente aereo di Linate dell'8 ottobre 2001, in cui persero la vita 118 persone. La motivazione è stata: "Per la capacità di fare ancora un giornalismo che non aspetta le notizie in redazione, ma consuma le scarpe e la passione alla ricerca della verità".

Nella sezione B (servizi in onda su trasmissioni diverse dai Tg), ha vinto invece Stefano Maria Bianchi con "A Licata non si abbatte" (Ballarò - RaiTre) sulle case abusive che non vengono demolite nonostante gli ordini di abbattimento. Chiara la motivazione: "Per essere andato oltre la cronaca con un'inchiesta giornalistica attenta, puntuale e ben realizzata che ha avuto anche il merito di denunciare un caso di grave abusivismo edilizio che prosperava sotto gli occhi della politica e della pubblica amministrazione".

Nella sezione C (servizi e inchieste superiori ai 12 minuti in onda su trasmissioni diverse dai Tg) scopriamo un ex aequo tra Damiano Ficoneri con "La Tosse di Ground Zero" (Effetto Reale - La7), che racconta di quasi 6 mila malati tra gli "eroi" che hanno lavorato tra le macerie di Ground Zero, e Lucia Ferrari con "L'ultima goccia" (Primo Piano Tg3 - RaiTre), un reportage sulle difficoltà di reperimento e gestione dell'acqua in Africa.

La sezione D, relativa ai servizi giornalistici andati in onda su Tv locali e regionali, ha visto trionfare Franco Civelli, con "Barriere" (Telestreet Disco Volante - Senigallia; una "street Tv"!), un servizio sulle barriere architettoniche che ostacolano la libertà di movimento dei portatori di handicap. Ideato e realizzato da un disabile. La motivazione è stata: "Per aver saputo realizzare un giornalismo in prima persona mettendo la propria disabilità a disposizione della telecamera. Ottime le soluzioni, forte la denuncia".

Il Premio Produzione per i reportages di freelance mai trasmessi sulle tv nazionali è andato a Monica Ricci con "Amira - 26 hours trip", un viaggio in compagnia di una giovane palestinese che cerca di andarsene da Gaza, dove la sua casa è occupata dall'esercito israeliano.

Nel Premio della Critica (sezione dedicata a reportages e servizi scelti dai critici televisivi Sebastiano Messina, Alessandra Comazzi, Roberto Levi, Giovanni Volpi, Mirella Poggialini) troviamo un altro ex aequo tra Stefano Curone con "Tutti pazzi per Bolliwood" (Speciale Tg1 - RaiUno), e Tiziana Ferrario con "La guerra del nord Uganda" (Speciale Tg1 - RaiUno).

Inoltre, Menzione speciale del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi a Sigfrido Ranucci e Roberto Scardova per "Veleni di stato" (Speciale Primo Piano/Tg3 e RaiNews24) e Sabrina Giannini per "Nient'altro che la verità" (Report - RaiTre), ricostruzione della vicenda giudiziaria, ancora irrisolta, legata proprio all'omicidio di Ilaria Alpi.

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