Iacona sulla strada della Gabanelli

Momenti da antologia nella puntata di domenica scorsa di ‘Presadiretta’, programma sull’attualità di Riccardo Iacona su RaiTre. La crisi economica affrontata facendo parlare i diretti protagonisti. Un metodo di lavoro che ricorda da vicino quello di ‘Report’.

Alla fine 'Presadiretta', il programma di Riccardo Iacona su RaiTre, domenica scorsa 15 febbraio ha ottenuto 2.628.000 telespettatori e il 10,03% di share. Un risultato non disprezzabile, considerata la forte concorrenza del derby milanese di calcio e la programmazione delle altre reti.

Di certo c'è che chi ha scelto Iacona non si è pentito. Il giornalista ha allestito una puntata formidabile, di fortissima presa anche emotiva, che ha affrontato il tema della grave crisi economica in atto andando a sentire, davvero in presa diretta, chi vive le molte situazioni negative attuali, in varie parti d'Italia.

Si è partiti con il 'distretto dei divani', nelle Murge, in Puglia, dove le tante aziende che gravitavano sulla Natuzzi sono in crisi nera e le chiusure non si contano più. La stessa Natuzzi ha fatto ricorso alla cassa integrazione. La grave situazione creatasi è aggravata dal frequente ricorso al 'nero', unica possibilità di lavoro per chi ha perso il posto nella zona; ma il paradosso (che confina con la truffa allo Stato) è che magari sono le stesse aziende che hanno chiesto la Cassa a "riassumere" il personale prima "licenziato" purché lavori in nero, a bassissima paga.

Le telecamere di 'Presadiretta' hanno seguito alcuni blitz delle forze dell'ordine impegnate nel contrasto al lavoro nero. Una goccia nel mare, però, sembra di capire. Perché la necessità di guadagnare qualcosa che integri la Cassa fa accettare alla gente anche queste situazioni.

Poi si è parlato di concorsi pubblici, con molti laureati (soprattutto del Sud) che sono 'abbonati' a queste competizioni; di certo c'è l'età che avanza, senza posto fisso e con spese da sostenere ad ogni concorso, senza dimenticare la dequalificazione professionale di chi comunque una laurea in tasca ce l'ha. A commentare il tutto c'era Tito BOEri, in studio con Iacona.

Un blitz al distretto della ceramica ha raccontato poi la situazione della Iris, dove il proprietario Romano Minozzi ha improvvisamente deciso la cessazione delle attività, nonostante gli utili a bilancio anche nel 2008, mettendo nel panico diversi abitanti di Sassuolo, nel Modenese, che oltretutto se perdono il posto di lavoro potrebbero perdere assieme persino la casa di abitazione (legata a quell'impiego, essendo sempre la Iris a possedere gli appartamenti). Minozzi non è risultato reperibile neppure nella sua villa e allora per capirci qualcosa nel suo gruppo ci si è affidati a un professore dell'Università di Modena. Risultato: tutto gravita su alcune società lussemburghesi (in utile).

Poi si è parlato del tessile e dei suoi molti problemi, con un appello al Governo per un intervento.

Ma la parte più straordinaria dal punto di vista emotivo è stata quella girata nel Nord Est (anche con la testimonianza di Piero Della Valentina, grande nome in disgrazia), soprattutto con riferimento all'ex distretto della seggiola a Manzano e dintorni, in provincia di Udine. Alcune testimonianze di imprenditori della zona (raccolte dal bravo Domenico Iannaccone), che gradualmente hanno perso tutto, lasciando solo inutili capannoni con sempre meno operai e molti debiti da onorare, hanno perfettamente illustrato la situazione.

Una scena ci ha colpito in particolare: un imprenditore che non ha più niente da perdere, dopo aver ironizzato sulla "straordinarie sorti del Nord Est", in un incredibile crescendo emotivo ha raccontato: "Adesso per prendere qualche iniziativa avrei bisogno di soldi dalle banche. Ma loro vogliono garanzie. Ma io che garanzie gli posso dareO Vogliono il capannoneO Glielo do. Vogliono il quinto del mio stipendioO Glielo do. Tanto, ormai... E queste sono le chiavi della fabbrica...". A quel punto ha preso le chiavi in questione e le ha gettate sul tavolo davanti alla macchina da presa.

Una sequenza memorabile, davvero da antologia, quasi da film, e chi l'ha vista non la scorderà più.

Ma quel che ci preme dire è che Iacona lavora ormai come Milena Gabanelli, con lo stesso metodo di lavoro, la stessa autonomia dalla rete e con un gruppo di fidati collaboratori. Va, assieme a loro, sulle storie, se le fa raccontare da chi le vive e magari - come ha deciso per esempio per il caso dell'indiano bruciato da dei ragazzi a Nettuno - "non le molla più".

Abbiamo opportunamente dedicato un approfondimento a Iacona su uno dei numeri dei mesi scorsi di Millecanali. Dopo alcune puntate di 'Presadiretta' siamo già a molte vicende raccontate, tristi situazioni di questa Italia 2009 (anche se Iacona ha promesso ora "storie anche positive") che danno uno spaccato impagabile di questo Paese oggi. 'Report' ha trovato un "concorrente" in casa e mai come oggi c'è da dire che ce n'era proprio bisogno.

(Mauro Roffi)

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