Iasi: la versione della Rai

A proposito della notizia pubblicata oggi sulla maxiliquidazione di Sergio Iasi alla Rai nel 2002, ripresa dal “Corriere della Sera” di venerdì scorso, riportiamo anche la precisazione dell’Ufficio stampa Rai.

A proposito della notizia pubblicata oggi su questo sito sulla maxiliquidazione di Sergio Iasi alla Rai nel 2002, ripresa dal "Corriere della Sera" di venerdì scorso, riportiamo, per correttezza, anche la precisazione dell'Ufficio stampa Rai, giunta allo stesso "Corriere" immediatamente dopo l'uscita dell'articolo di Gian Antonio Stella e pubblicata sabato scorso:

"Alcune precisazioni in merito all'articolo di Gian Antonio Stella col titolo "Due mesi di lavoro, liquidazione d'oro dalla Rai" (Corriere, 7 febbraio):

1) la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra la Rai e il dottor Iasi è avvenuta nel pieno rispetto delle regole e delle prassi aziendali in casi di interruzioni di contratti di alti dirigenti;

2) nell'accordo transattivo, nato dalla reciproca volontà di porre fine a un contratto di lavoro biennale, venne convenuto che invece delle 36 mensilità, previste in caso di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, la Rai, trattandosi appunto di una risoluzione consensuale, avrebbe corrisposto al dottor Iasi un importo pari a 12 mensilità, anche a far fronte dell'imposizione di una clausola di non concorrenza;

3) per quanto riguarda la questione consulenze, va precisato che esse furono formalizzate da Sipra e Rai Cinema per non disperdere il lavoro che il dottor Iasi aveva già svolto con le suddette società, avendo fra i suoi incarichi i rapporti con le consociate. Le attività previste nei due contratti di consulenza, a conferma che non si tratta di compenso o elargizione come vorrebbe far intendere l'articolo, sono state disimpegnate e questo risulta dalla documentazione in possesso delle due società;

4) per quanto riguarda la relazione del dottor Iasi sui conti aziendali, citata nell'articolo, è necessario sottolineare che quei dati, assolutamente esatti, erano il frutto di un'analisi approfondita sul budget di previsione approvato dal precedente Consiglio di amministrazione. Denunciavano quindi correttamente una situazione economica allarmante, tanto è vero che urgentemente il CdA e il direttore generale hanno messo in atto una serie di interventi per riportare il bilancio sotto controllo. E questi fatti sono stati rappresentati dai vertici aziendali in varie occasioni, anche davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza".

Giuseppe Nava - Capo Ufficio stampa della Rai

Pubblica i tuoi commenti