Fino al 18 giugno si può intervenire per costruire la “Piattaforma Radiotelevisiva” che verrà presentata al Ministro delle Comunicazioni Gentiloni e al Presidente Prodi dall’associazione REA.
Il Congresso della REA coincide con il cambio della guardia al Governo e, secondo l'associazione, è dunque «quanto mai opportuno mettere a punto la situazione politico-associativo del settore radiotelevisivo. Abbiamo più volte sostenuto che i "Governi passano e i problemi del Paese rimangono", così come sono rimasti, anzi si sono aggravati, i problemi collegati al sistema radiotelevisivo in generale e all'emittenza locale in particolare».
Sempre secondo l'associazione, «il duopolio Rai - Mediaset è la principale causa dell'ingessamento del sistema radiotelevisivo italiano e condiziona in maniera determinante lo sviluppo del pluralismo e della libertà d'informazione. Il duopolio, oltre a gestire in maniera quasi solitaria la maggioranza delle risorse radioleletriche disponibili, si è accapparrato il 94% della torta pubblicitaria; gestisce indisturbato Auditel e Audiradio; procede incontrastato verso la conquista dell'ambìta meta di restare duopolista anche sulle piattaforme digitali. Tale situazione è stata generata dalla legge "Mammì" ma il duopolio si è rafforzato con la legge Gasparri. La REA, protagonista di infinite battaglie per l'affermazione della libertà d'informazione e del pluralismo radiotelevisivo, è convinta che la piena attuazione dell'articolo 21 della Costituzione passa attraverso una giusta legge di Riforma del Sistema Radiotelevisivo che preveda innanzitutto una democratica ed equilibrata redistribuzione delle risorse radiOElettriche e il divieto della concentrazione di canali e frequenze sia a livello nazionale che locale.
La moltiplicazione di canali e frequenze offerti dalla tecnologia digitale dev'essere una irripetibile occasione per sanare le storture introdotte nel sistema democratico dal duopolio Rai - Mediaset. A proposito di sviluppo della tecnologia digitale, lo Stato ha il diritto-dovere di mettere in atto le risorse economiche necessarie affiché tale sviluppo avvenga in modo armonico in tutti i comparti della comunicazione e del collegato settore industriale nell'esclusivo interesse dell'utenza.
La radio digitale - DAB - oggi legge dello Stato, grazie all'instancabile azione associativa della REA, per poter definitivamente decollare, aspetta ancora quegli incentivi previsti dalla Legge 112/06 sbadierati ai quattro venti dall'ex Ministro Gasparri e dall'ex sottosegretario Innocenzi. I Consorzi DAB realizzati dalla REA in ogni regione d'Italia sono lì che aspettano azioni concrete per poter investire in tecnologia, alla sola condizione che il nuovo Governo Prodi si faccia garante dei previsti incentivi di legge e dell'attribuzione al DAB di idonee frequenze di lavoro.
Occorre, una volta per tutte, sciogliere altri complicati nodi di carattere "gestionale". Una volta smantellato il duopolio, come tutti ci auguriamo, come e da chi verrà gestito il nuovo assetto radiotelevisivoO Con quali criteri avverrà la conseguente redistribuzione delle frequenzeO Si avrà il coraggio di metter fine alla truffa Auditel e AudiradioO
Come spesso si dice "il buon giorno si vede dal mattino" e dal Governo Prodi l'emittenza locale si aspetta una conduzione "democratica e trasparente" nella gestione del Ministero delle Comunicazioni.
Da queste basilari considerazioni deve partire il dibattito congressuale della REA affinché gli associati, i simpatizzanti, gli editori ed operatori della comunicazione, chiunque abbia interesse al cambiamento in senso civile e democratico di tale situazione, possano dare il proprio contributo per la costruzione di una "Piattaforma Radiotelevisiva" da presentare al nuovo Ministro delle Comunicazioni e al Presidente Prodi.
Il dibattito, dunque, è ufficialmente aperto fino al 18 giugno; al termine verrà messa ai voti degli Associati la risoluzione finale con l'elezione del nuovo Consiglio Generale della REA, che alla sua prima riunione dovrà provvedere ad assegnare gli incarichi direttivi e a stendere il programma operativo e strategico dell'azione sindacale della REA».
Per partecipare, scrivere a: reasat@tiscali.it.