Il blogger ‘liberato’ a Mosca

Putin, come noto, non ama certo l’opposizione. Ma per Internet ha ancora difficoltà a controllare la situazione in Russia. Di qui un episodio inedito: l’oppositore blogger aspirante sindaco di Mosca viene condannato, ma poi liberato ‘a furor di popolo’.

Come è accaduto in Russia per altri oppositori, che con il controllo di alcuni media minacciavano il potere, anche l'avvocato Alexei Navalny, 37 anni, è stato condannato per reati fiscali, per la precisione gli sono stati comminati cinque anni per appropriazione indebita; anche su di lui pesava la minaccia del carcere.

Ma per Navalny le cose (almeno per ora) sono andate diversamente ed è stato scarcerato su richiesta della stessa Procura, pur in attesa della sentenza d'appello. Poche ore prima era stato condannato dagli stessi giudici che poi lo hanno liberato ma ciò è avvenuto in seguito a una serie di immediate proteste all'estero e anche in Russia, dove migliaia di persone sono scese in piazza. Insomma, una liberazione 'a furor di popolo', cioè in qualche modo 'voluta' dal 'popolo della rete' (Putin finora non è riuscito a 'mettere le briglie' a Internet in Russia, riuscendoci invece in buona misura con stampa, Radio e Tv).

Secondo i giudici, ora, la detenzione in vista del processo d'appello lo avrebbe privato del diritto di correre per la carica di sindaco di Mosca, cui aspira. Il blogger anti Putin è tuttavia stato rilasciato su cauzione, è in libertà vigilata e non può lasciare Mosca.
Secondo l'accusa, Navalny nel 2009 avrebbe rubato 16 milioni di rubli (400mila euro) di legname da una segheria di Stato quando era consigliere regionale a Kirov (con lui è accusato anche l'amico Pyotr Ofitserov).

Navalny non è un magnate della portata di Guzinsky, Khodorkovsky o Berezovsky e non controlla nessuna Tv, ma può dare comunque fastidio al potere russo perché è molto popolare come blogger e su Internet. Navalny, che ha dalla sua anche una certa giovinezza, è un figlio di questi tempi e si rivolge ai russi tramite il suo blog nel quale ha dichiarato che “Putin e il suo sistema” stanno “succhiando il sangue della Russia”. Uscito dal carcere di Kirov alcuni giorni fa, al suo arrivo alla stazione di Mosca è stato accolto da una folla di sostenitori (e da centinaia di poliziotti intervenuti per cercare di bloccarli).

Probabilmente la decisione di scarcerare Navalny e il co-imputato Pyotr Ofitserov è una strategia usata dal potere per darsi un'immagine più “pulita” ed aperta in vista delle elezioni del nuovo sindaco di Mosca, il prossimo 8 settembre ma resta la situazione abbastanza inedita della 'marcia indietro' del potere giudiziario (spesso legato in Russia a quello politico).

Navalny, quindi, sfiderà il sindaco uscente il putiniano Serghey Sobyanin e si vedrà se ha qualche probabilità di vincere. Ma la sua liberazione è un evento che ha del rivoluzionario in una Russia dove i più importanti oppositori si sono sempre, in qualche modo, fatti o dovuti fare da parte.

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