Il caso delle ‘interviste a pagamento’ in Emilia-Romagna

Ecco un ‘punto’, secondo la Corte dei Conti, del famoso caso delle ‘interviste a pagamento’ concesse ad alcuni programmi e giornalisti di Tv locali bolognesi da parte di Consiglieri Regionali. I costi ammonterebbero dai cento ai duecentomila euro in due-tre anni.

Vediamo cosa ha scritto in merito CST per www.ossigenoinformazione.it:

“Vanno dai cento ai duecentomila euro in due-tre anni i costi delle comparsate o delle interviste a pagamento in Tv che i gruppi politici dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna si sono fatti rimborsare dalla Regione. La valutazione è stata fatta dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Salvatore Pilato, a margine della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario.

“Gli accertamenti fondamentali sono conclusi - ha spiegato - . Adesso stiamo svolgendo le valutazioni definitive. Entro il 2013 concluderemo l'attività istruttoria. Ora stiamo valutando il dato di dannosità e - ha aggiunto - dobbiamo capire se c'è stato un illecito amministrativo contabile”.

Sull'entità delle spese ha lavorato la Guardia di Finanza nell'ambito dell'istruttoria avviata su delega della Procura della Corte dei conti.
Il caso era venuto alla luce ad agosto 2012 ed aveva avuto rilevanza nazionale, inserendosi nel coro di polemiche sui costi della politica e sui rapporti tra i politici e i mezzi di informazione. In una inchiesta della Procura ordinaria sui fondi del Gruppo Idv, l'ex capogruppo Paolo Nanni ammise che “era prassi” quella di farsi rimborsare spese per convegni mai avvenuti o per locandine su appuntamenti inesistenti per nascondere cene elettorali ma anche apparizioni a pagamento sulle Televisioni locali. Alcune emittenti, disse Nanni “non ritenevano opportuno esporre in fattura la partecipazione di politici che pagavano”.

Sempre nella Procura ordinaria è in corso un'altra indagine proprio su queste 'ospitate' o interviste a pagamento. La conduce il pm Antonella Scandellari e l'ipotesi di reato è quella di peculato. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti, ma non è escluso che qualche nome sia già stato iscritto nel registro degli indagati.
L'inchiesta ha toccato diversi gruppi consiliari e la Gdf o la Procura hanno sentito come persone informate dei fatti i vari capigruppo. Alcuni consiglieri hanno ammesso di aver pagato per partecipare a trasmissioni televisive, divenne pubblica una fattura di 1.200 euro, Iva compresa per una singola intervista, alcuni esponenti politici mostrarono agli inquirenti i contratti firmati con tre Televisioni e autorizzati dal vertice del Gruppo.

Oltre che da Procura e Corte dei Conti, il caso è stato esaminato dal Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, organo dell'Assemblea legislativa, mentre il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna ha aperto, lo scorso settembre, procedimenti disciplinari nei confronti di quattro iscritti. Sono Giovanni Mazzoni, direttore responsabile di È Tv, Luigi Ferretti, direttore di 7 Gold, Fausto Fagnoni di TeleRomagna e Dalio Pattaccini, giornalista freelance a contratto con 7 Gold. Sono tutti pubblicisti tranne Fagnoni, professionista e sono già stati sentiti. Il procedimento è in via di conclusione”.

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