Sempre più ‘provinciale’ e incapace di darsi una qualunque ‘dimensione internazionale’, il cinema italiano non produce più film per l’estero. È l’amara considerazione che è emersa all’AFM di Santa Monica.

“L'Italia non produce piú film per l'estero”. Cosí ha commentato Roberto Di Girolamo, presidente della casa di produzione e distribuzione romana Film Export, a proposito della scarsa presenza di societá cinematografiche all'American Film Market (Afm), la fiera internazionale del film a Hollywood.
All'Afm, che si svolge nella zona di Santa Monica, oltre a Di Girolamo, c'erano solo altri due espositori italiani: Medusa Film e Buena Onda, entrambi di Milano.
Film Export é arrivata ad Hollywood con “Dracula”, un film di Dario Argento girato in inglese con un cast italiano (Asia Argento), inglese ed americano. La parte piú sorprendente é che, per lanciare le vendite internazionali del film, Di Girolamo ha riempito di pubblicitá le riviste settoriali, ha fatto appendere un enorme poster nel mezzo dei balconi dell'hotel Loews (il centro vendite dell'AFM), acquistato spazi pubblicitari sui lati dei bus ed affittato sale di proiezioni per il visionamento del film, girato in 3D. Una strategia di marketing massiccia e di solito associata a societá americane, canadesi o inglesi, ma non certo italiane.
Ció che si é visto all'Afm rappresenta la chiara indicazione della crisi che l'industria audiovisiva italiana sta attraversando, “e questo bisogna scriverlo” ammonisce Di Girolamo che non addossa la colpa della scarsa presenza italiana ad Hollywood alla concorrenza con il Roma Cinema Fest conclusosi poco prima che iniziasse l'Afm.
I fattori, secondo altri osservatori, sono molteplici: dalla scarsa attenzione al marketing, aggravata dalla scomparsa dell'Istituto per il Commercio Estero ai contributi statali che, associati alle commissioni delle reti Tv ed agli anticipi dei distributori, fanno sí che i produttori italiani non abbiano bisogno delle vendite all'estero per far quadrare i bilanci.
Per quanto riguarda “Dracula”, Di Girolamo spiega che il film, costato l'equivalente di 11,5 milioni di dollari, é ora in fase di post-produzione negli Usa per gli effetti speciali e dovrebbe arrivare nelle sale cinematografiche italiane nel febbraio 2012, anche se il distributore non é ancora stato scelto. Di Girolamo prevede un'uscita in 350 sale per il 3D ed un massimo di 80 sale in 2D.
I diritti del film per Canada, Usa, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda sono stati ceduti alla societá di Hollywood Little Film Company; inoltre Film Export ha concluso accordi per il Medio ed Estremo Oriente ed é in trattativa per Germania e Giappone.
I co-produttori del film in Spagna e Francia curano invece i rispettivi territori.
Tornando all'Afm, le cifre ufficiali indicano la presenza di 23 societá acquirenti italiane per un totale di 47 rappresentanti, mentre un'indagine preliminare indicava solamente quattro societá cinematografiche italiane veramente interessate agli acquisti (Rai Cinema, Medusa, Eagle Pictures e Lucky Red); Mediaset ha inviato un solo acquirente e le reti Tv Rai un gruppo ridotto dei loro agenti.
Un distributore americano descrive il modello per gli acquisti dei film da parte della Rai per le reti Tv: ad ogni agente Rai viene assegnato un gruppo di societá americane. Questo per far sí che non si venga a creare un'asta. L'agente sa quanti film puó proporre alla Rai, ricaricando circa del 30 per cento.
Chiesto conferma di ció a Di Girolamo (nella foto qui pubblicata all'Afm), ha specificato che a suo avviso il modello non é piú in vigore.