Il Corallo vuol modificare i finanziamenti Tv

Le proposte dell’associazione cattolica a proposito delle note “misure di sostegno per l’emittenza televisiva locale”.

"Da qualche settimana, il Ministro Gasparri ha invitato la commissione Baldoni ad esaminare il Regolamento della legge 448/2001, 'Misure di sostegno per l'emittenza televisiva locale'" - informa un comunicato dell'associazione Corallo (emittenti cattoliche) presieduta da Luigi Bardelli - , al fine di proporre modifiche più rispondenti a criteri di equità e tendenti a meglio giustificare il "sostegno pubblico" che, per sua natura, deve essere orientato da finalità, appunto, di interesse pubblico".

"È subito evidente - prosegue la nota del Corallo - come una prima modifica dovrà consistere nell'affermare il rispetto di quanto previsto nel codice di autoregolamentazione "Tv e minori", ma si tratta di andare ben oltre, a nostro parere, per contribuire tutti insieme alla valorizzazione, finalmente, del settore dell'emittenza locale, che per sua natura, può ritrovare quel ruolo di servizio per il quale era nato, e contribuire alla sistemazione strutturale di questa sempre più rilevante parte del sistema della comunicazione radiotelevisiva in Italia".

A tal fine il Corallo ha elaborato una proposta di modifica del regolamento in questione che è stata sottoposta alla commissione Baldoni di cui sopra. La proposta prevede, in particolare, l'inserimento del seguente articolo nel regolamento della legge 448:

"Avranno diritto a concorrere alla classifica al fine dell'ottenimento delle misure di sostegno le emittenti, ammesse ai contributi per l'editoria, che scelgono di non prevedere nella propria programmazione promozioni e/o vendite di proposte di occultismo, magie, nonché spot tabellari di prodotti e/o proposte erotiche o quant'altro assimilabile in tutto l'arco delle 24 ore e che, inoltre, non trasmettono televendite nell'arco dell'orario 07,00 - 24,00, telepromozioni con format superiori a 4' per un totale di 96' nell'arco delle 24 ore, con il limite massimo di 8' l'ora".

Ed ecco alcune "prevedibili conseguenze derivabili dall'applicazione dei suddetti criteri: ciascuna emittente dovrà scegliere, calcolando i vantaggi derivanti dalla scelta del sostegno, con obblighi di impegnarsi sul piano delle assunzioni del personale sia per mantenere il livello del settore informazione, sia comunque, per gestire un palinsesto più libero da televendite e, in parte,da telepromozioni, e quindi più impegnativo sul piano dell'autoproduzione. Quindi, di fatto, le emittenti che sceglieranno il sostegno dovranno impegnarsi sul piano della qualità. Le altre, avranno la possibilità di attingere al mercato delle televendite ed in parte alle telepromozioni, in un mercato con meno concorrenza".

"All'articolo base sopra sottolineato - conclude il Corallo - dovranno esserne aggiunti altri tendenti a riequilibrare i devastanti criteri finora adottati, ovvero:

- superamento del criterio del fatturato, da sostituire con la presa in esame del Capitale netto;

- aumento al 40% anziché al 30% delle emittenti prime classificate;

- il 30% anziché il 20% della quota attribuita a ciascuna regione da distribuire a tutte le emittenti, con una riserva di un 5% di premio alle emittenti no profit;

- eliminazione della possibilità di usufruire dei contributi in altre regioni coperte, oltre a quella nella quale ha sede l'emittente".

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