Il presidente dell’organismo campano lancia un nuovo allarme sul rischio di infiltrazioni camorristiche nelle Tv locali.
Sono inquietanti (ma non del tutto inattese, vista la situazione della regione e i 'precedenti') le dichiarazioni di Gianni Festa, presidente del Corecom Campania, che ha denunciato il pericolo di infiltrazioni della camorra nella gestione delle Televisioni locali. Un pericolo che sarebbe accentuato dal difficile momento economico che minaccia le imprese di tutti i settori, compreso quello televisivo.
"In un momento di crisi economica per gli investimenti e di trasformazione epocale degli impianti di trasmissione - ha dichiarato Festa - , la sola azienda che dispone di un'immediata liquidità, come ha avuto a sottolineare recentemente anche il Capo dello Stato, è la criminalità organizzata. Come abbiamo fatto sino ad oggi, proseguiremo il nostro impegno nella più assoluta legalità, rigore e trasparenza per evitare che il sistema dell'informazione televisiva possa essere preda di manovre speculative, a tutto danno del pluralismo dell'informazione, della correttezza professionale e del buon diritto ad essere informati".
Il Corecom Campania, seguendo l'esempio di altri comitati regionali, ha consegnato agli editori il 'Vademecum per la corretta gestione delle Tv locali'. La pubblicazione è stata redatta in collaborazione con l'Agcom e contiene tutta la normativa del settore in materia fino al recente Decreto Romani del 15 marzo 2010.
Nel dettaglio viene spiegato come mettere in piedi una programmazione che tenga conto degli obblighi, della tutela dei minori, delle garanzie del telespettatore, dei limiti dei messaggi pubblicitari, del rispetto del pluralismo socio-politico e dei relativi sistemi sanzionatori, con i rischi che si corrono in caso di violazione delle norme.
In Campania intanto si teme anche per la sede Rai di Napoli (che recentemente ha visto 'riaprirsi' il settore del varietà con il 'recupero' dell'Auditorium, dove è stata realizzata, fra le altre cose, 'Ti lascio una canzone') per via dell'annuncito taglio della storica trasmissione 'Neapolis', prodotta interamente dalla Rai di via Marconi a Napoli. Il Comitato di Redazione del Tgr Campania ha annunciato cinque giorni di sciopero.