Il corteo e le violenze in onda

Diamo un’occhiata a cosa è andato in onda sabato, in occasione degli scontri e delle manifestazioni degli ‘indignati’ a Roma. In Radio ha fatto spicco l’eccellente lavoro di Radio Popolare, in Tv la serata su RaiTre.

La manifestazione di sabato scorso ha confermato la vitalità dell'etere romano che ha seguito con grande attenzione il corteo degli indignati anche in Fm. Da Radio Città Futura fino a Radio Radicale, compresa anche RadioUno, la maggior parte delle antenne ha optato per collegamenti durante i Gr con un filo diretto nella parte finale della giornata che sarebbe dovuta culminare con i comizi in piazza San Giovanni.

Radio Onda Rossa, invece, ha aperto i microfoni ai propri ascoltatori-corrispondenti, mentre è stata davvero magistrale la copertura assicurata da Radio Popolare (Roma). Dieci cronisti disseminati lungo il corteo, un conduttore in studio a Milano con il supporto della redazione, il telefonino, Twitter e la voglia di raccontare. Questo l'apparato messo in campo dall'emittente che è stata protagonista di una performance a metà strada tra innovazione e tradizione.
L'intera redazione capitolina, più alcuni redattori da Milano e Bologna, si è trasferita nei luoghi caldi del quartiere Esquilino ed ha 'offuscato' in onda i corrispondenti dalle piazze degli altri Paesi. Infatti, la non stop, partita al mattino, per raccontare il 15 ottobre nel mondo si è concentrata solo su Roma. A cominciare dalle 14.50, la prima auto bruciata in via Cavour ha dato il via ad una lunga radiocronaca che è proseguita senza interruzioni fino alle 22 con gli studenti sulla Tangenziale in ritirata verso la Sapienza.

La squadra di cronisti, coordinata sul campo dal direttore Marta Bonafoni, ha seguito la classica formula del conduttore in studio che chiama in causa a turno i vari corrispondenti. Nonostante le condizioni proibitive, soprattutto in certi momenti, il sistema ha retto alla perfezione. Il risultato finale è stato, in primis, il resoconto completo dei tanti motivi della protesta attraverso la viva voce dei protagonisti: precari, ambientalisti, studenti ma anche tante famiglie e pensionati. Nello stesso tempo non sono mancate informazioni di servizio puntuali e dettagliate. Grazie a spostamenti repentini dei cronisti nei punti nevralgici degli scontri, Radio Popolare ha avuto costantemente la situazione sotto controllo, e, avvertendo minuto per minuto sulle zone a rischio, è diventata una guida preziosa sia per i manifestanti sia per gli automobilisti.

La strategia dell'emittente - ci ha raccontato Marta Bonafoni - si è basata anche sull'aiuto di collaboratori 'occasionali', cioè di manifestanti che hanno segnalato la presenza di gruppi di incappucciati in giro un po' ovunque permettendo ai cronisti di intercettarli e di seguirli passo passo nelle loro scorribande. Lo strumento utilizzato è stato Twitter, che si è rilevato un elemento fondamentale e anche abbastanza inedito per Radio Popolare, sebbene avesse già previsto di seguire la giornata anche attraverso la piattaforma (sempre con la rete dei corrispondenti all'estero). Due redattori a Milano, davanti al Pc, hanno gestito la diretta Twitter sulla quale convergevano sia le corrispondenze e le foto dei cronisti di Roma sia gli avvertimenti da parte degli altri aderenti al Social Network presenti al corteo. Così, la piattaforma ha conquistato la sua autonomia informativa trasformandosi in una fonte per la redazione milanese e in una bussola per il team sul terreno a Roma.

Per Bonafoni l'esperienza ha portato nuovi contatti e quindi nuovi ascoltatori. Per altri versi, per la prima volta l'emittente ha sperimentato operativamente, e con successo, il matrimonio tra la cara vecchia Fm e i nuovi supporti della comunicazione. In un momento in cui ci si interroga sulle caratteristiche della Radio del futuro, Radio Popolare non trascura affatto la sua missione e propone di seguire il principio della non esclusività e dell'integrazione delle tecnologie che ha sempre caratterizzato la storia del mezzo decretandone versatilità e modernità in ciascuna epoca.

In Tv invece Sky Tg 24 ha svolto un intenso e continuo lavoro di documentazione sulla manifestazione, dando conto minuto per minuto soprattutto quel che succedeva in piazza San Giovanni. Il momento del mezzo dei carabinieri attaccato e bruciato, seguito in diretta con grande attenzione, è stato il 'clou' della esauriente e attenta giornata informativa di Sky Tg.

Buono il lavoro anche di Rai News (anche se qualche politico ha incredibilmente trovato da ridire) che a sua volta ha sginzagliato in diretta i suoi inviati a vedere tutto quel che succedeva dentro e fuori il corteo, con l'apporto anche del sempre presente direttore Corradino Mineo.

Detto che Telese su la7 si è avvalso dei video della redazione on line del 'Fatto Quotidiano', non possiamo non citare la diretta in prime time improvvisata in serata dal Tg3, a cura del direttore Bianca Berlinguer, che è stata concordata 'in corsa' con la rete; dopo attente documentazioni e valutazioni (con collegamenti con i rappresentanti degli 'indignati'), il momento clou ci sembra essere stato quello del bel filmato realizzato dai redattori di 'Presa diretta' di Riccardo Iacona che hanno seguito con la consueta bravura e assoluta mancanza di 'filtri' il corteo e i momenti di violenza 'dal di dentro'. Non a caso a presentare questi video è stato Antonio Di Bella, direttore di RaiTre, che ha realizzato un'inedita e interessate esperienza di collaborazione rete-testata, agevolata forse dal fatto che la Berlinguer ha sostituito a suo tempo proprio lui al comando della testata.

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