L’esperienza personale si fonde con l’attività cinematografica di Roberto Rossellini e più in generale con la storia del cinema. È questo il filo conduttore del cortometraggio ‘Fiori di Rossellini’, esordio cinematografico del regista Stefano Contini.

Vediamo la trama di 'Fiori di Rossellini'.
Marco, giovane aspirante regista, sogna di girare un film dedicato a Roberto Rossellini, in quanto dal grande regista apprende alcuni ideali di fare regia. Il docufilm in questione è un vero e proprio film nel film, in quanto c'è un parallelismo simbolico tra le scene di 'Roma città aperta' e il cortometraggio girato, sia a livello di idee per rappresentare le scene sia per la scuola dedicata a Roberto Rossellini.
Completati gli studi proprio nell'Istituto Rossellini, Marco inizia a girare un film che gli permette di ripercorrere non solo le tappe della sua carriera da studente, ma anche dell'intera storia del cinema, in quanto vengono utilizzate tecniche di ripresa e di struttura narrativa che ripercorrono in modo conciso la storia del cinema nella sua evoluzione, passando dal muto al sonoro, evidenziando i dialoghi attraverso i cartelli e con una tecnica fotografica che va dal noir al bianco e nero fino al colore e al digitale del cinema moderno, volti a dare anche un significato onirico all'intero cortometraggio. Rilevanti anche le varie riprese, realizzate utilizzando svariati movimenti di macchina e punti di vista diversi. Risalta anche l'uso dei piani sequenza adottati per la composizione della struttura documentaristica del film.
L'opera è stata girata con attori non professionisti, tutti studenti della scuola Rossellini, e realizzato interamente con materiali della scuola stessa; solo in fase di post-produzione sono intervenuti dei professionisti. Il tutto è stato realizzato con un budget bassissimo. Rilevante è stato lo sforzo dei volontari che hanno collaborato alla realizzazione del docufilm.
La scelta di inserire citazioni e frame dal film 'Roma città aperta' sono dettate dalla volontà di creare un parallelismo tra i personaggi dello storico film e la vita dei professionisti del settore cinematografico e televisivo: come afferma lo stesso Stefano Contini, "come in Roma città aperta si denotano problemi di una vita ostacolata da forze superiori che si impongono e oscurano gli ideali di molte persone professionalmente preparate, così coloro che vorrebbero affermarsi nel mondo cinematografico e televisivo sono ostacolati da chi impone una politica clientelare: è solo grazie alla scuola Rossellini, sovvenzionata con finanziamenti pubblici, che tanti ragazzi possono aspirare a studiare il cinema, altrimenti sarebbe impossibile in quanto esistono solo scuole private".
Il film è nato per un pubblico addetto ai lavori soprattutto per quanto riguarda la struttura narrativa. Il regista Stefano Contini è nato a Roma il 26 settembre 1969. Dopo aver lavorato come cameraman per la Rai, per Mediaset e per Sky, ha conseguito la specializzazione di operatore telecinematografico presso l'Istituto Roberto Rossellini. Questa esperienza gli ha offerto lo spunto per la nascita del docufilm.
La proiezione del film è avvenuta a Roma presso la Casa del Cinema, in largo Marcello Mastroianni 1 (zona Villa Borghese), sabato 25 febbraio 2012 alle ore 16.