Il provvedimento prevede, a favore delle imprese editoriali: a) incentivi agli investimenti in innovazione tecnologica; b) incentivi all’assunzione di giornalisti; c) parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali erogati in favore dei giornalisti.
Vediamo cosa ha scritto il periodico di Confindustria Radio-Tv:
“È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 novembre il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2014 relativo all'Istituzione del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria per il triennio 2014-2016. Il provvedimento prevede, a favore delle imprese editoriali: a) incentivi agli investimenti in innovazione tecnologica e digitale; b) incentivi all'assunzione di giornalisti; c) parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali erogati in favore dei giornalisti disoccupati o interessati da processi di riduzione dell'attività lavorativa per collocamento in cassa integrazione guadagni straordinaria o dalla stipula di contratti di solidarietà.
Quest'ultimo punto è stato adottato anche a seguito dell'esplicita richiesta di Confindustria Radio Televisioni in occasione delle consultazioni tenute nei mesi scorsi presso Presidenza del Consiglio - Dipartimento editoria. Sarà aperta, all'interno del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese una sezione speciale per garantire i finanziamenti erogati per l'innovazione tecnologica nel settore dell'editoria. Una quota del fondo (per un massimo di € 500.000,00) potrà essere destinato a nuove iniziative, ma esse dovranno passare il vaglio di un'apposita commissione. Altre misure riguardano il sostegno agli ammortizzatori sociali.
Di particolare interesse (anche perché di immediata attuazione) sono le norme a favore dell'assunzione di giornalisti: le imprese editoriali che procedano, entro il 31 dicembre 2014, all'assunzione con contratto di lavoro subordinato di giornalisti in possesso di specifiche competenze professionali nel campo dei nuovi media, godranno di sgravi consistenti nella riduzione della contribuzione previdenziale. Tale riduzione ammonterà al 100% dell'aliquota ordinaria, per un periodo di trentasei mesi, qualora l'assunzione avvenga con contratto a tempo indeterminato; per i contratti a tempo determinato lo sgravio scende al 50%, ma in caso di successiva trasformazione a tempo indeterminato lo sgravio massimo potrà essere riconosciuto per la durata del precedente rapporto a termine per un periodo massimo complessivo non superiore a trentasei mesi. Dovrà comunque trattarsi di assunzioni che incrementano l'organico dell'impresa, al netto dei casi di dimissioni volontarie, di licenziamento per raggiungimento dei limiti di età e per giusta causa.
Assai discutibilmente il decreto prevede che gli sgravi per i contratti a tempo determinato saranno revocati, con obbligo di versamento delle relative differenze contributive, qualora il datore di lavoro non proceda alla trasformazione in rapporto a tempo indeterminato di una percentuale pari almeno al 20% dei rapporti a termine instaurati oggetto di agevolazione, calcolata al netto dei contratti di sostituzione. Si tratta insomma di una trasformazione quasi forzata del rapporto, a meno che non si assumano molti giornalisti a tempo determinato, limitandosi poi a trasformare a tempo indeterminato solo alcuni”.