Il mondo della Radio a convegno

Se in 25 anni il mezzo radiofonico non è riuscito a ottenere un preciso piano delle frequenze terrestri è plausibile l’ansia che produrrà l’annunciato passaggio a quelle digitali.

Entro il 31 dicembre 2001 l'Authority predisporrà comunque un piano delle frequenze digitali, come da norma di legge e come garantito da Antonio Pilati, Commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al convegno annuale di Audiradio, tenutosi nei giorni scorsi a Santa Margherita Ligure.

Fra i problemi da risolvere per avviare realmente la Radio digitale in Italia, la questione del tipo di reti da diffondere, possibilmente diverse da quelle 'tradizionali' in Fm, e quella del prezzo dei nuovi ricevitori; intanto la sperimentazione, prima ancora di cominciare, ufficialmente, sta già suscitando alcune polemiche fra le associazioni per le priorità da assegnare alle diverse emittenti.

Entro il 30 giungo è peraltro previsto il regolamento sul digitale emanato ancora dall'Autorità.

Ma, anche mettendo da parte il digitale, il convegno di Audiradio ha offerto, come già l'anno scorso, ampia materia di discussione a tutto il mondo radiofonico.

Si sta registrando intanto, come accade peraltro in tutto il campo della pubblicità, una indubbia stasi degli investimenti, con (anzi) una tendenza negativa nel primo quadrimestre di quest'anno.

E se la torta, dopo le tante speranze suscitate in tempi recenti, tornasse ad essere piccola, per i radiofonici potrebbe ricominciare la bagarre, a base di lotte furibonde fra le varie emittenti per occupare un 'posto al sole'.

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