Aeranti-Corallo e Cisal hanno rinnovato il contratto di lavoro delle imprese radiofoniche e televisive locali, delle imprese satellitari, via internet, delle syndication e delle agenzie di informazione radiotelevisiva.
È stato rinnovato a Roma il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro tra Aeranti-Corallo e C.I.S.A.L. Tale contratto, che interessa i lavoratori delle imprese radiofoniche e televisive locali, delle imprese radiofoniche e televisive via satellite, delle imprese radiofoniche e televisive via Internet, delle syndication e delle agenzie di informazione radiotelevisiva, riguarda oltre 5.000 lavoratori dipendenti non giornalisti.
Il contratto è stato sottoscritto tra gli altri, in rappresentanza di Aeranti-Corallo, da Marco Rossignoli (coordinatore) e Luigi Bardelli (membro dell,esecutivo); in rappresentanza della C.I.S.A.L., da Francesco Cavallaro (segretario generale), da Ulderico Cancilla (segretario confederale) e da Adriano Cosimati (segretario generale Fenasalc-Cisal.
Il lavoro giornalistico nelle imprese radiotelevisive locali, nelle syndication e nelle agenzie di informazione radiofonica continua invece as essere regolato dal Ccnl 3 ottobre 2000 sottoscritto tra Aeranti-Corallo e FNSI e attualmente in fase di rinnovo.
Commentando la firma del contratto, l'avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo (che rappresenta oltre 1.000 imprese radiotelevisive locali) ha dichiarato: "Il Ccnl stipulato con la Cisal interessa quasi tre quarti delle imprese radiofoniche locali e oltre la metà delle imprese televisive locali, per un totale che supera i 5.000 lavoratori dipendenti. Inoltre il Ccnl si applica alle syndication, alle agenzie di informazione radiotelevisiva e alle imprese radiofoniche e televisive satellitari e in Internet".
Rossignoli ha inoltre aggiunto che "il contratto costituisce un'importante risposta alle esigenze, da più parti rappresentate, per un cambiamento della contrattualistica nazionale in un'ottica di rilancio reale dell'occupazione, fattore indispensabile per un'espansione strutturale della economia e della produttività del Paese. Il contratto si muove nelle logiche dettate dall'Unione Europea finalizzate al miglioramento dei rapporti individuali e collettivi di lavoro, alla crescita dei livelli occupazionali, alla protezione e sicurezza sociale, per concorrere a formulare e rafforzare le regole di garanzia e di tutela dei processi lavorativi".