Il nuovo Corecom della Lombardia

Non sono mancate le polemiche sulla nomina in piena estate del nuovo Corecom della Lombardia. Tre componenti su quattro al Centro-Destra, con tanto di presidente e due vice. E la presidenza alla giornalista Federica Zanella…

Vediamo cosa ha scritto on line il sito www.milano.ogginotizie.it:

“Il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha formalizzato l'intesa per la nomina di Federica Zanella a nuovo presidente del Corecom, il Comitato Regionale per le Comunicazioni. Secondo l'intesa… sono stati stabiliti anche due nuovi vicepresidenti dello stesso comitato, che saranno Giulio Boscagli e Gianluca Savoini.

L'elezione dei componenti del comitato era già avvenuta lo scorso 30 luglio, con una votazione del Consiglio regionale nell'ultima seduta prima della pausa estiva. Sono stati eletti ''per la maggioranza - riepiloga il comunicato - Diego Borella (indicato dalla Lista Maroni e già membro del Corecom), Gianluca Savoini (indicato dalla Lega ed ex direttore dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale) e Giulio Boscagli (ex consigliere regionale, indicato dal Pdl). Il componente indicato dall'opposizione è Stefano Rolando”…

La nomina della Zanella, conosciuta per avere lavorato in emittenti importanti come Milan Channel e Telelombardia, non è stata però accolta in modo favorevole dall'opposizione al Pirellone, come ha sottolineato il vice capogruppo del Pd Enrico Brambilla, visto che secondo il suo parere scegliere di puntare su una persona legata ideologicamente al centrodestra 'trasforma il Corecom in un ente di famiglia". Secondo Brambilla, infatti, "il presidente viene nominato in base a un accordo che prevede anche le due vicepresidenze per accontentare le tre componenti in gioco, la Lega, i ciellini e l'area laica del Pdl. Quindi è una spartizione alla luce del sole: è evidentemente giunta l'ora di chiedersi a che cosa questi organismi servano davvero'”.

Molto critico, nel suo stile, anche Gianni Barbacetto su 'Il Fatto Quotidiano' del 1° agosto scorso:

“Il cognato è tornato. Giulio Boscagli, ciellino, ex assessore alla Regione Lombardia e soprattutto cognato dell'ex presidente Roberto Formigoni, rientra in Regione.
Pdl e Lega gli hanno regalato la poltrona di commissario del Corecom. È l'authority locale di controllo e garanzia sulla comunicazione, la versione regionale dell'Agcom. Suoi compiti, verificare gli affollamenti pubblicitari delle tv locali, vigilare sulla par condicio in campagna elettorale, fare da garante degli utenti. Ma soprattutto decidere come spartire la sostanziosa torta dei fondi ministeriali alle tv locali, che distribuiscono in Lombardia almeno una decina di milioni di euro: il Corecom stila infatti le graduatorie in base alle quali i soldi pubblici vengono assegnati alle antenne regionali: 70mila euro l'elargizione base, 3 milioni per i più fortunati…

Boscagli, il Commissario-Cognato, è in buona compagnia: il Consiglio regionale lombardo ha eletto, insieme a lui, Gianluca Savoini e Diego Borella (entrambi leghisti, tendenza Maroni) e Stefano Rolando, ex socialista diventato lo spin doctor del candidato presidente del centrosinistra, Umberto Ambrosoli.
Il Cognato del Celeste diventerà probabilmente il vicepresidente della commissione: un tributo pagato a Formigoni e a Comunione e liberazione. La nomina di Savoini, che forse, dopo feroci litigi dentro la maggioranza di centrodestra, diventerà anch'egli vicepresidente, è invece una tassa pagata a Roberto Maroni in persona, visto che Savoini, già direttore della sala stampa del Consiglio regionale, era il suo addetto stampa quando Maroni era ministro.

Nei prossimi giorni, il presidente Maroni (il capo della Lega 2.0) e il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Pdltendenza Cielle) nomineranno il presidente del Corecom, che sarà molto probabilmente Federica Zanella, ex giornalista sportiva di Telelombardia passata a fare politica nel Pdl, trombata alle elezioni e ripescata per il Corecom, così nei prossimi mesi sarà chiamata a decidere quanti soldi pubblici (cioè nostri) dare alla sua ex Tv Telelombardia.

Le commissioni di controllo dovrebbero essere assegnate all'opposizione, il cui compito è appunto quello di controllare l'operato della maggioranza che governa. In Regione Lombardia, invece, il litigiosissimo asse di ferro Lega-Pdl, ha preso tutto per sé. Tre componenti del Corecom su quattro, più il presidente: risultato finale quattro a uno. Unico “controllore” vero, ma sempre in minoranza, Stefano Rolando, professore, esperto di comunicazione, votato da Pd e Lista Ambrosoli.

Bocciata invece Marcella Volpe, ex Radio Popolare, ex Rai, l'unica che si era presentata come si dovrebbe, non “portata” dai partiti, ma raccogliendo cento firme tra i cittadini. In Consiglio, l'ha votata solo il Pd, non la lista Ambrosoli che ha preferito il “suo” Stefano Rolando, da ringraziare per l'aiuto dato in campagna elettorale. I consiglieri del Movimento 5 Stelle potevano votarla, ma hanno preferito uscire dall'aula, perdendo una buona occasione”.

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