Rai4, quando la Tv generalista guarda ai più giovani

Varietà di generi televisivi, un linguaggio che punta alla trasversalità delle piattaforme, sperimentazione di nuovi programmi targati Rai e un’ampia programmazione di serie tv, film e docufiction. Sono i tratti peculiari del canale guidato da Angelo Teodoli

La nuova Rai di Antonio Campo dall’Orto prende forma. Il Dg Rai non perde occasione di ribadire che il servizio pubblico necessita di un profondo rinnovamento editoriale nel nuovo contesto digitale multipiattaforma. E a viale Mazzini ci stanno provando. Tutte le reti generaliste hanno inserito in palinsesto nuovi programmi televisivi, anche se non sempre hanno avuto un buon riscontro dal punto di vista dell’audiece, cercando di togliere un pò di ruggine dagli ingranaggi del servizio pubblico per attrarre più giovani. Così pure il nuovo palinsesto di Rai4 è stato pensato in quest’ottica.

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Rai4 è nata nel 2008 su iniziativa di Carlo Freccero.

La rete che era stata creata nel 2008 da Carlo Freccero con un palinsesto tematico, contenuti molto cult e una linea editoriale riconoscibile che trasmetteva solo film e telefilm per un pubblico di genere e un po’ più giovane del classico utente maturo del servizio pubblico, dallo scorso settembre presenta un restyling voluto proprio dal nuovo dg. Del resto, nel frattempo, lo scenario è cambiato.  L’offerta di serie televisive è aumentata un pò ovunque tra reti e servizi streaming, uno su tutti Netflix. Così Campo Dall’Orto ha pensato bene che era giunto il momento di ripensare all’identità di Rai4, non più canale verticale, ma Tv generalista che strizza l’occhio ai millennials, i tanto rincorsi ragazzi che hanno tra i 15 e i 36 anni, che si distinguono dalle altre fasce di età per l’intenso utilizzo e la maggiore familiarità con i media e le tecnologie digitali. Cresciuti in mezzo alle nuove tecnologie, comprano non per avere, ma per essere. Considerati il Sesto Continente del Lusso fanno gola a molti, soprattutto agli investitori pubblicitari. Così, pure il servizio pubblico non se li vuol far scappare.

A cambiare il volto della rete è stato chiamato Angelo Teodoli, ex direttore di Rai2. Arrivato dopo l’ultimo “giro di giostra” delle poltrone nell’azienda di Viale Mazzini, il neo direttore ha presentato per la nuova stagione una linea editoriale che promette una feconda varietà di generi televisivi, un linguaggio che punta alla trasversalità delle piattaforme e nuovi programmi factual targati Rai, oltre all’ampia programmazione di serie televisive e film che rimandano all’origine cult della rete, ma anche docufiction, contenuti televisivi puri, identificati e riconoscibili.  Come ha spiegato Angelo Teodoli a Millecanali: “Abbiamo deciso di dare a Rai4 un nuovo volto. Si lavora ad una rete generalista per i giovani. In questo caso il termine generalista non è inteso con la classica definizione, cioè adatto ad un pubblico di tutte le età, ma viene inteso come maggiore quantità di generi televisivi. Le reti specializzate o tematiche di solito sono mono genere o poco più. Invece Rai 4 oltre ai film e telefilm propone format comici e prodotti tratti dal web”. Visto che la rete internet è uno dei mezzi più usati dai giovani, il canale lo ha "saccheggiato" prendendo molti spunti per la realizzazione di nuovi programmi. “Ci aiutiamo molto con il web", continua Angelo Teodoli, "i suggerimenti sono arrivati da piccoli sketch che si trovano online, si chiamano people react, dai quali abbiamo preso spunto per realizzare ad esempio un prodotto come “Generation Gap”, un format di trenta minuti, un quotidiano che mette a confronto le diverse generazioni mostrando la differente percezione di adulti e ragazzi di fronte ad oggetti e tecnologia di uso quotidiano, dal walkman alla moda degli anni Novanta”.  Rimanendo sempre in tema di rete internet, il canale ha anche avviato una programmazione extra televisiva, con linee di prodotto declinate appositamente per la fruizione via Web. Il palinsesto televisivo va così ad affian­carsi ad un vero e proprio “webcanale”, con rimandi e intrecci reciproci e con un uso dinamico degli user generated content.

Un sostanzioso day time

Per quanto riguarda la programmazione  grande importanza viene rivolta al day time e alle nuove produzioni factual impegnate a creare l’impronta distintiva al canale. “La quota di prodotto nuovo non è enorme, ma è importante", dice Teodoli. "Il 25 per cento del palinsesto è dedicato alla produzione di originali factual. I format in calendario sono da trenta o cinquanta minuti. Lavoriamo su programmi che hanno una breve durata perché sono più appropriati ai giovani”. Passando ai contenuti del palinsesto vediamo che il canale si sta orientando sul rapporto che c’è tra i millennials e le generazioni precedenti: come in “Generation gap”, il quotidiano di trenta minuti che mette a confronto le diverse generazioni. Altro programma che va in questa direzione è “Weekend con il nonno”, il docu-reality prodotto dalla Stand By Me - che il critico Aldo Grasso sul Corriere della Sera ha stroncato - è il racconto di un (una) nipote e nonno (o nonna) che stanno insieme tre giorni vivendo uno la vita dell’altro. Una full immersion nelle rispettive abitudini, passatempi, passioni e amicizie. Altri nuovi format in via di sperimentazione sono “Smartlove” che ha come protagonisti due single di 18 e 25 anni e i loro smartphone che i due si scambiano, password comprese. E  la docufiction “Italian Detective”, in prima serata. Si tratta di una produzione Magnolia per Rai Fiction dedicata al lavoro di una vera agenzia di investigatori privati di Roma, raccontato in un mix di reality e fiction. La parte di documentario si occupa del lavoro quotidiano dell’agenzia romana guidata da trent’anni da Rita, affiancata dal giovane socio Matteo e dal figlio ventenne Massimino. Due generazioni che si confrontano sui trucchi del mestiere, indagini e appostamenti per entrare nelle vite degli altri al fine di smascherare truffe, bugie e tradimenti. La parte di fiction mette invece in scena dei casi realmente affrontati dall’agenzia e seguiti poi dall’assegnazione fino alla soluzione.

I protagonisti di "Italian Detective"

I protagonisti di "Italian Detective"

“Non fidatevi di Andrew Mayne” è invece il factual sull’illusionismo in prima visione assoluta. Nel preserale invece troviamo ancora ciò che fu l’anima originaria della rete: la dimensione cult, con film e serie televisive di produzione internazionale. “Doctor Who”, di cui il canale trasmette in versione rimasterizzata in HD tutti gli episodi della serie, dalla prima alla nona stagione, e gli speciali. In prima visione le prime tre stagioni di “Devious Maids” e prima tv anche per la terza e la quarta stagione di “Beauty and the Beast", la serie ideata da Sherry Cooper-Landsman e Jennifer Levin. Si tratta della rilettura in chiave moderna e poliziesca della storia de La Bella e la Bestia e in parte ispirata a un'omonima serie CBS del 1987, con al centro della storia una detective, Catherine Chandler, che nove anni prima dell'inizio della serie ha assistito all'omicidio della mamma e ha quasi rischiato di morire se non fosse intervenuto qualcuno (o qualcosa) a salvarla. Le novità continuano con “Don’t Blink – A me gli occhi”, nel quale i più grandi illusionisti dell’ultima generazione scendono in strada per proporre i loro trucchi alla gente qualunque.  In prima visione sono anche le prime tre stagioni di “Mistresses”, la serie creata da K.J. Steinberg per la ABC, “Stichers”, il crime drama di ABC Family che racconta le vicende di una giovane donna assunta da un'agenzia governativa segreta per la sua capacità di connettersi al cervello dei defunti e risolvere così i casi di omicidio. Non mancano poi  la seconda edizione di “Scorpion”, la prima stagione di “Braindead-Alieni a Washington”, la seconda stagione del crime “Fargo” e un classico della serialità cult americana, “Il Trono di Spade”.

 

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