Il Papa risponde ad alcune domande in Tv

Per la prima volta nella storia del Papato e della Televisione, un Pontefice risponderà alle domande dei fedeli in un programma Tv. Accadrà domani, 22 aprile, in “Domande su Gesù”, lo speciale dedicato al Venerdì Santo della trasmissione “A Sua Immagine”.

Vediamo cosa ha scritto la Radio Vaticana:

«Una prima assoluta: il 22 aprile, Venerdì Santo, Benedetto XVI risponderà a tre domande su Gesù, nell'ambito del programma televisivo di RaiUno, “A Sua Immagine”. Le domande potranno essere inviate sul sito web della trasmissione, per poi essere selezionate. Quindi, l'inedita intervista al Papa sarà registrata pochi giorni prima della messa in onda.
Il curatore di 'A Sua Immagine' Rosario Carello spiega:

“Tutto nasce da questa valutazione: il Venerdì Santo è un giorno particolare e fino a qualche anno fa, anche la Televisione si rendeva conto di questa diversità con una programmazione che induceva quantomeno alla riflessione. Si è perso questo sentimento…
Oggi il Venerdì Santo televisivo è un giorno come un altro per tutti i canali: addirittura ci sono litigi, pettegolezzi, cose così. Allora, noi qui “A sua immagine” abbiamo provato a recuperare questo storico programma che era “Domande su Gesù” per riportare al centro del pomeriggio di quel giorno, nello stesso orario della morte di Gesù, il caso di Gesù. L'idea era: tante domande su Gesù che arrivano dai telespettatori, che trovano in studio già degli interlocutori per rispondere, ma sarebbe straordinario se fosse proprio il Papa, che è così attento all'ascolto e al dialogo, a rispondere. Quanto sarebbe bello se il pubblico potesse fare delle domande e fosse il Papa a rispondere. Ci sembrava folle addirittura pensarlo. Vedevamo però nello stile di Papa Benedetto qualcosa che ci induceva quantomeno a proporla questa idea: l'abbiamo proposta ed ecco che il Papa ha accettato”».

Ma sul tema più generale del rapporto del Papa con la Tv, ecco quanto ha scritto Mimmo Muolo su 'Avvenire':

«Un Papa «sorprendente». Ma solo per chi non lo conosce. Un Papa che «non cerca le telecamere a tutti i costi», ma che quando ci sta davanti, dimostra di saperlo fare bene. Così i vaticanisti televisivi commentano l'annuncio della partecipazione di Benedetto XVI alla trasmissione di RaiUno 'Domande su Gesù', lo speciale di 'A Sua immagine' che andrà in onda il Venerdì Santo (alle 14.10; seguirà in prima serata alle 21.05 il Rito della Via Crucis; N.d.R.).
«Papa Ratzinger - dice Fabio Zavattaro del Tg1 - è abituato a dialogare con il mondo dei media. Siamo piuttosto noi che dobbiamo abituarci al suo modo di comunicare. Nel senso che spesso non riusciamo a sintonizzarci sulla sua lunghezza d'onda». Per Zavattaro, infatti, è tempo di cominciare a rivedere l'immagine del Pontefice un po' 'retrò', che molti mass media hanno affibbiato al successore di Giovanni Paolo II. «Sa parlare a braccio e sa catturare l'attenzione degli ascoltatori. Tra l'altro - aggiunge - conosce non solo i media tradizionali, ma anche internet e i social network. E lo si capisce dai suoi interventi su questi temi».

Anche secondo Lucio Brunelli del Tg2, la scelta di rispondere in tivù alle domande dei fedeli «dice della modernità del Papa, che già si era intuita, ad esempio, con il recente libro-intervista». «Benedetto XVI - afferma Brunelli - ci mostra una logica diversa nell'uso della tivù. Sicuramente non presenzialista, anzi estremamente sobrio nel suo stile, non rifiuta però di esserci, perché gli interessa comunicare dei contenuti e riportare la Chiesa all'essenziale, cioè alla persona di Gesù Cristo».
In sostanza questo ulteriore gesto di papa Ratzinger dimostra che «non ha paura della modernità, non demonizza la televisione, pur non nascondendosi i suoi limiti, ma ne testimonia un uso diverso».
Un uso che, a parere di Stefano Maria Paci, non resterà senza conseguenze circa l'immagine del Papa. «È una scelta - dice il vaticanista di Sky Tg 24 - che stupisce solo chi non conosce Benedetto XVI. Nel senso che il Pontefice spesso dipinto come conservatore è in realtà innovativo su molti punti»…

È la teoria della doppia immagine di cui parla anche Marina Ricci del Tg5. «Diciamocelo francamente, per molti papa Ratzinger è ancora il panzer-kardinal di quando era il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede». In realtà, sottolinea Ricci, «quella era una figura mitologica mai esistita e creata solo dai media».
Nel senso che «Joseph Ratzinger non è mai cambiato. E anche da Papa è una persona dolcissima, che non ha mai usato il pugno di ferro, che ha un grandissimo rispetto per le donne, che non ha avuto paura di chiedere scusa anche per colpe non sue». Questa doppia immagine («solo chi non lo conosce bene, si meraviglia di certe sue scelte») vale anche nel rapporto con i media. «Benedetto XVI - conclude la giornalista - non è succube della televisione, non la cerca a tutti i costi, ma all'occorrenza la sa usare meglio di tanti altri, perché è certo della sua fede e, ascoltandolo, si capisce subito che crede in ciò che dice».

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