Il piano delle frequenze ancora modificato

Stavolta il problema è quello di recepire l’accordo fra Ministero, Agcom e Rai. Il risultato sono nuovi vincoli per le Tv locali e restrizioni anche per la radiofonia.

Vediamo la spiegazione dettagliata apparsa su 'Radio Tv News' di Confindustria Radio Tv:

«L'Agcom, con propria delibera n. 149/14/CONS del 9 aprile 2014, ha ulteriormente modificato Il Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze televisive digitali (v. delibera n. 451/13/CONS e successive modificazioni). Nella delibera viene esplicitato che la variazione della pianificazione si è resa necessaria al fine di assicurare adeguata protezione alla rete Multiplex n. 1 DVB regionale Rai, da interferenze nocive generate da altri utilizzatori, nelle regioni o aree limitrofe.

Viene inoltre specificato che il provvedimento definisce in maniera dettagliata i vincoli d'uso delle risorse spettrali in recepimento dell'accordo procedimentale, sottoscritto il 1° agosto 2013, tra il Mise, l'AGCom e la Rai. In detto accordo sono stati stabiliti i criteri per la ripianificazione del Mux1 Rai e quelli per la realizzazione del Mux 2 coerentemente con gli obiettivi di sperimentazione dei servizi innovativi. Con il recepimento del già citato accordo procedimentale vengono quindi confermati i vincoli di natura radioelettrica, già stabiliti dalla delibera n. 451/13/CONS, per le emittenti televisive locali che operano, su frequenze loro assegnate, e utilizzate dal Mux 1 Rai in regioni adiacenti.

La delibera 149/14/CONS restringe anche per la radiofonia in modo drastico le frequenze a disposizione del servizio DAB/DMB, assegnando di fatto il canale 7 alla Rai per il completamento della sua rete Regionale. Tutto ciò in palese contrasto con la delibera 664/09/CONS che, all'art. 13, comma 5, lettera d, garantisce agli operatori di rete locali privati fino a 11 blocchi di diffusione, ma anche con la delibera 451/13/CONS che fissa le frequenze utilizzabili per il DAB/DMB nei canali 12, 10, e 7, seppur quest'ultimi due utilizzabili fino ad un massimo di due per area tecnica, in funzione della configurazione finale della banda VHF - III.

Sulla vicenda il Presidente dell'Associazione Tv Locali Maurizio Giunco ha dichiarato: “Senza nulla togliere alle esigenze dei servizio pubblico Rai che deve essere garantito, rileviamo che ci troviamo davanti all'ennesimo e inaccettabile vincolo dell'AGCom all'esercizio dell'attività d'impresa delle Tv locali che rischiano di essere cancellate dal panorama televisivo italiano. Per ridurre le limitazioni all'attività delle emittenti, al fine di rendere giustizia al comparto ed evitare l'insorgere di dannosi contenziosi è indispensabile destinare le frequenze non assegnate dalla fallimentare asta (ex beauty contest) alle televisioni locali”».

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