Il piano DTT per la Sardegna dell’Authority

Per l’importante procedura di pianificazione della Tv digitale in Sardegna, l’Autorithy dovrebbe attivare un tavolo di confronto con gli operatori interessati. Ma c’è il problema della gara per le frequenze da assegnare alle Tv nazionali ‘minori’…

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sta approvando in questi giorni il piano di assegnazione per le frequenze digitali in Sardegna, regione che a breve spegnerà completamente la Tv analogica. In attesa di tornare in dettaglio sul tema, molto importante come 'precedente' per tutta Italia, vediamo l'interessante articolo sul tema apparso di recente sul periodico della Frt 'Radio & Tv Notizie':

«Il Consiglio dell'Autorità, nella riunione del 21 novembre, ha approvato i criteri di attuazione del piano per la completa digitalizzazione della Sardegna dello switch-off fissato per il 1° marzo 2008. Nel documento vengono individuate le risorse frequenziali utilizzabili, sulla base della Conferenza di Ginevra 2006, facendo però presente che una pianificazione completa e definitiva potrà essere effettuata solo all'esito degli accordi bilaterali a livello internazionale da cui potrebbero derivare ulteriori risorse. Sulla base delle prime indiscrezioni trapelate sembra che per la procedura di pianificazione, accogliendo la richiesta formulata in audizione dalla FRT, l'Autorità, d'intesa con il Ministero delle Comunicazioni, dovrebbe attivare un tavolo di confronto con gli operatori interessati per l'individuazione delle reti da realizzare sulla base delle frequenze attualmente disponibili nella regione, secondo criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Tra gli aspetti di cui dovrebbe tenere conto il tavolo, da segnalare l'assegnazione alle Tv locali di almeno un terzo delle frequenze e, in ogni caso, di almeno un terzo della capacità trasmissiva disponibile nella regione. L'Autorità, alla conclusione dei lavori del tavolo, dovrebbe definire le reti digitali da realizzare ai fini della conseguente attribuzione di diritti d'uso temporanei delle frequenze disponibili da parte del Ministero delle Comunicazioni.

Su tale articolata procedura di pianificazione sarà però fondamentale capire quale potrà essere l'incidenza in termini negativi del bando con cui il Ministero prevede l'assegnazione di frequenze (presumibilmente) libere alle Tv nazionali minori, dato che ben 16 di queste frequenze già coordinate a Ginevra 2006 (bene assai prezioso e scarso, soprattutto per le emittenti private) e 3 coordinabili, si vorrebbero attribuire solo ai beneficiari di un bando palesemente discriminatorio.

E la preoccupazione delle emittenti sarde si è puntualmente manifestata sui media locali e al Ministero ed è stata peraltro evidenziata dalla FRT nel corso della riunione del Comitato Nazionale Italia Digitale del 20 novembre. Qualora non si riuscisse ad addivenire a un accordo tra gli operatori davanti all'Autorità, gli esiti incerti del piano rischiano infatti di ricadere prioritariamente su quei soggetti che non dispongono, se non in minima parte, di frequenze coordinate o coordinabili. E ciò non tanto per l'immediato, ma soprattutto in prospettiva».

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