Una maggiore concorrenza nella TvO Forse solo dopo il 2006.
Lo dice l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (il cosiddetto
Antitrust di Tesauro) alla Corte Costituzionale, che ha inviato un questionario al Ministero delle Comunicazioni, all'Authority di Cheli e
allo stesso Antitrust nell'ambito del supplemento di istruttoria relativo alla questione dell'abbandono delle frequenze terrestri da parte di Tele+ Nero e Rete 4. Si tratta, come è noto, di un periodo di sei mesi di ulteriore approfondimento che la Consulta ha deciso di effettuare nello scorso dicembre prima di prendere la decisione relativamente al giudizio di legittimità costituzionale di tre norme della legge Maccanico, che riguardano le frequenze e le concessioni Tv e che coinvolgono la competenza dell'Authority appunto sulla permanenza nell'etere terrestre di Rete 4 e Tele+ Nero.
Il Ministero, nella sua risposta al questionario in questione, dichiara invece, fra le altre cose, che la Rai dovrà investire circa 525 milioni di Euro per il digitale terrestre, mentre la spesa di Mediaset potrebbe aggirarsi attorno ai 650 milioni di Euro.
Salvo colpi di scena e sentenze clamorose della Corte Costituzionale (peraltro sempre vanificate anche in passato), comunque, non ci sono
speranze: a parere dell'Antitrust, si diceva, l'attuale situazione, notevolmente concentrata (Mediaset ottiene il 61% della pubblicità
televisiva nazionale e la Rai il 35%, mentre tutti gli altri si devono accontentare del 5%!), potrebbe rimanere pressochè immutata fino al
2006, cioè fino a quel digitale che peraltro molti già vedono sicuramente in ritardo rispetto alla data originariamente prevista.