Il presidente Rai vuole piú America al Prix Italia

Dal nostro inviato Dom Serafini, ecco quel che si è detto nella conferenza stampa di presentazione del Prix Italia di settembre, sempre più ‘stabile’ a Torino.

Alla recente conferenza stampa per presentare le novitá del 63mo PrixItalia, una giornalista domanda perché il presidente della Rai, Paolo Garimberti, abbia innescato una polemica chiedendo che al Prix questa volta partecipassero piú americani. Secondo Garimberti al Prix dovrebbero partecipare infatti “anche gli Stati Uniti, non sufficientemente rappresentati, altrimenti rischiamo che il Prix Italia abbia una dimensione soltanto europea''.

Il PrixItalia é l'annuale manifestazione radio-televisiva organizzata dalla Rai che, per il terzo anno consecutivo, si terrá a Torino il 18-23 settembre. La risposta é naturalmente perché, negli ultimi anni, l'industria televisiva americana ed i suoi dirigenti - cioé il fulcro di tutto il settore dell'intrattenimento internazionale - hanno di fatto abbandonato il piú vecchio festival Tv del mondo. Come consolazione, comunque, alla conferenza era presente un rappresentante della rivista settoriale “VideoAge” arrivato da New York, proprio chi scrive queste note.

Anni fa, con il “Prix” ed il Mifed, la prima fiera per il cinema e Tv nel mondo, l'Italia audiovisiva era al centro dell'attenzione internazionale, ora la chiusura del Mifed, il declino del Film Festival di Venezia e le difficoltá finanziarie del Prix, hanno allontanato dall'Italia i personaggi importanti dell'industria televisiva americana ed internazionale.
Una piccola speranza di rimonta per l'Italia era riposta sul Roma Fiction Fest, il festival-fiera organizzato dalla Regione Lazio per metá luglio, ma con le difficoltá finanziarie di RFF (sembra che venga spostato in versione ridotta a settembre), il Prix era tornato alla ribalta come l'unico evento di qualche rilievo in Italia per l'industria audiovisiva internazionale.

Ad attirare gli alti dirigenti delle Tv internazionali, ed in particolare quelli anglossassoni, piú che il programma culturale sono solitamente due fattori: per primo chi altro vi partecipa, cioé la domanda “chi c'é?”. Un top manager non chiede mai cosa c'é di interessante in agenda ad un evento, ma chi sono i partecipanti.
Secondo, si valuta se ci sono possibilitá di fare affari. Infatti,
dirigenti di un certo livello non fanno viaggi per ascoltare un
dibattito, in quanto oramai utilizzano lo streaming audio comodamente dall'ufficio.

A complicare il futuro del Prix vi é il fatto che, come ha fatto presente un giornalista, il suo statuto non prevede una sezione “trade”, come se l'aspetto finanziario dell'industria audiovisiva non fosse creativo abbastanza. Inoltre, secondo la direttrice del Prix, il Segretario Generale Giovanna Milella, il Prix “non é piú un incontro di soli addetti ai lavori”. Sará quindi difficile che il presidente di Warner Bros. o Disney vada a Torino per un tour culturale tra studenti e spettatori.

Anche se il Prix sará a Torino per la terza volta, in effetti questa rappresenta la sesta presenza in Piemonte ed ora, se gli aiuti della Regione e cittá si materializzassero, vi é la possibilitá che questa diventi la sede permanente di un evento originalmente inteso come itinerante. A rappresentare la cittá alla conferenza vi erano il nuovo sindaco, Piero Fassino ed il presidente dell'Universitá di Torino, Sergio Roda che ha promesso l'assistenza tecnica e logistica, ma non fondi. Fassino (che sarà coadiuvato dall'assessore alla cultura Maurizio Braccialarghe, che proviene proprio dalla Rai) invece auspica “che il Prix rimanga a Torino e la cittá é disposta a fare la sua parte finanziariamente”.

A livello di programma, il Prix avrá in concorso 300 programmi e due nuovi premi: uno per la multimedialitá, che include anche la carta stampata con i siti web ed uno in occasione dell'Expo 2015 di Milano per il tema “Nutrire il pianeta” (nutrizione ed energia). A rappresentare Expo 2015 alla conferenza stampa vi era il Direttore della Comunicazione Roberto Arditti. Per i convegni da segnalare quello sul 3D, per coprire l'aspetto tecnico, artistico e storico, e quello sulla radio digitale terrestre, con la possibilitá che questa ha di introdurre il video.

Una nota di colore. Seppur la conferenza stampa presso la sede Rai di via Asiago sia iniziata con una sala piena di partecipanti, questa si é praticamente svuotata quando a metá conferenza Garimberti e Fassino sono andati via, portando con loro una scia di assistenti e partecipanti poco interessati al programma del Prix.

Nella foto, da sinistra a destra: il moderatore Sergio Roda, Giovanna Milella, Paolo Garimberti e Piero Fassino.

(*) Dom Serafini é il direttore di "VideoAge", una delle principali riviste per la Tv internazionale con sedi a New York e Los Angeles.

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