Il reality è mortoO

Piersilvio Berlusconi ha annunciato che per la prossima stagione Mediaset rinuncerà ai reality-show, ormai inflazionati. Ma forse non sa cos’è successo all’estero, in particolare in Inghilterra e Medio Oriente…

Piersilvio Berlusconi ha annunciato che Mediaset non punterà più sui reality-show, perché si tratta di un genere ormai inflazionato. "Da oggi stop a tutti i nuovi reality - ha detto Piersilvio alla conferenza stampa di presentazione di Mediaset Premium - e non per questioni editoriali, ma perché ormai riteniamo il genere troppo inflazionato".

Ovviamente i reality previsti per la stagione in corso sulle reti Mediaset vanno avanti. Confermati "Amici di Maria De Filippi" in onda su Canale 5 dal 3 febbraio, "La fattoria" sempre su Canale 5 in onda a marzo e condotta da Barbara D'Urso; è garantito anche il proseguimento dello sfortunato "Campioni", voluto prorpio da Piersilvio e unico caso di reality creato e prodotto in Italia (che però non si è rivelato per niente quel successo che Mediaset si aspettava).

In effetti tra grandi fratelli, talpe e famosi solitari sull'ultima spiaggia non se ne può proprio più ma se andiamo a vedere quello che succede all'estero c'è chi nel reality ci crede ancora molto, in particolare il pubblico.

Nella primavera scorsa, la decisione della BBC di togliere i reality dal palinsesto si è rivelata un fiasco. Nel primo semestre del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003 l'audience media di BBC 1 è calata del 4,7% e quella di BBC 2 del 6% (ricerca di Broadcasters' Audience Research Board).

Ci sono anche altri Paesi in cui il reality cattura un bel po' di audience. Su una Tv saudita il "Grande Fratello" è stato cancellato per le proteste dei gruppi conservatori e dei religiosi estremisti, ma in altri Paesi arabi i reality stanno spopolando.

Il network libanese Mbc è stato il primo a trasmettere in tutta l'area del Medio Oriente "Star Academy", una sorta di "saranno famosi" defilippiano dove dei giovani gareggiano a colpi di canzoni e balletti per vincere un contratto discografico. Pare che il venerdì sera, quando va in onda il programma, i locali si vuotino, con grandi proteste dei gestori di bar e ristoranti contro la Tv, anche se ben più forti sono le proteste dei gruppi religiosi che condannano promiscuità e abiti succinti e gridano al sacrilegio. Ma la tv libanese non se ne cura e sta già preparando il lancio de" L'isola dei famosi". Sarebbe curioso sapere chi sono i Vip libanesi condannati all'esilio sull'isola...

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