Da oggi al 28 aprile torna nel capoluogo umbro l’International Journalism Festival, il Festival del Giornalismo, che, ormai da sette anni, costituisce un evento immancabile nell’agenda di chi conta nel mondo dei media.
Bentornati a Perugia! Qui il mondo del giornalismo ogni anno si incontra e “batte un colpo” per far capire che c'è ed è anche piuttosto sveglio (nonostante non sembri). Il fermento delle realtà giornalistiche più innovative si misura qui. Qui si ascoltano esperienze e consigli di colleghi italiani e stranieri, che si spera facciano da pungolo per la stagione dell'informazione futura. Cinque giorni - di stupore nei confronti del parterre dei relatori nostrani e d'invidia per coloro che 'respirano' il resto del mondo - per far sentire a questa categoria di professionisti di essere ancora viva e magari utile.
Fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter, il format riconferma anche quest'anno più di 200 eventi con oltre 400 speaker, tutti rigorosamente gratuiti, grazie al contributo di main sponsor e partners istituzionali (per la prima volta nel 2013 anche l'Ufficio Informazione del Parlamento Europeo). In calendario: keynote speech, ad esempio con Harper Reed, guru del recupero dati a fini elettorali nella campagna Usa per Obama; incontri su social media e innovazione, grazie alla storica collaborazione con Columbia Journalism Review; da tradizione, la Data Journalism School in collaborazione con European Journalism Center e Open Knowledge Foundation, per accedere e decifrare i grandi numeri dell'informazione; workshop di metodo, come excel per giornalisti e visualizzazione grafica delle informazioni; approfondimenti molto pratici sull'informazione digitale con una realtà mondiale di riferimento come l'Online News Association (da free tools for digital journalist a Twitter masterclass); presentazioni nel campo del giornalismo investigativo, dall'Investigative Reporting Project Italy a Paul Lewis (The Guardian); come ogni anno la Twitterview (con domande anche via social) al direttore di 'La Repubblica' Ezio Mauro, e gli incontri, dalla blogger cubana Yoani Sanchez all'inviato Bernardo Valli, dal direttore Sky Tg 24 Sarah Varetto alle figlie di Enzo Biagi, Bice e Carla; panel discussion, tanto sull'equo compenso per i reporter freelance quanto sulla nuova Social Tv; l'Hackers' Corner per dominare la tecnologia; i documentari; le esibizioni (carceri, Siria, Simpson-mania e apartheid); le mostre (tra libri del 900 e carte geografiche di Limes); le conferenze; le presentazioni di libri e le serate teatrali, come il “Viaggio nel mondo della burocrazia” con Gian Antonio Stella e Paolo Rossi; le Radio in diretta dal festival, come sempre Radio 24 e Radio Capital; il Contest Tim e i concorsi (tra Walter Tobagi, Umbria e salute).
E poi ancora, il Green Camp, il giornalismo etnico, il Fact Checking, la gamification dell'informazione, il calcio, la questione araba, le inchieste multimediali, il Citizen Journalism 2.0, la formazione, lo Storytelling e l'autofinanziamento, la mafia e i servizi segreti, le Hyperlocal News... Tutti titoli e temi degni di una pausa di riflessione.
Una riflessione perugina in un momento in cui più che mai “il giornalismo tradizionale comincia pesantemente ad arrancare e sul terreno del digitale non si è ancora saputo trovare una via d'uscita alla crisi economica” - sostengono gli organizzatori. Questo appuntamento si attesta dunque come “un punto sulla situazione in questo passaggio decisivo”.