Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso delle due reti Tv sanzionate mesi fa dall’Authority per abuso di posizione dominante nella pubblicità, annullando le relative multe. La Rai avrebbe dovuto pagare 20 milioni di euro, Rti 40 milioni e Publitalia 5 milioni.
È una storia assolutamente 'italiana' nel più pieno senso della parola, fatta di leggi che vengono nella sostanza ignorate, di organismi di controllo timorosi che non sanno che pesci pigliare, di provvedimenti tardivi e tutto sommato 'modesti', che comunque alla fine qualcuno annulla, con buona pace di tutti.
Ecco la notizia, probabilmente prevedibile. Il Tar del Lazio ha annullato la delibera con la quale l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva inflitto nei mesi scorsi a Rai e Mediaset una sanzione - pari al 2% del fatturato 2003 - per abuso di posizione dominante nel campo pubblicitario sul mercato televisivo. In questo modo la seconda sezione del Tar, presieduta da Domenico La Medica, ha accolto il ricorso presentato da Rai, Rti e Publitalia 80 e ha annullato le sanzioni decretate, dopo mille indecisioni, da un'Autorità in scadenza (e nel frattempo rinnovata).
La multa ammontava a 20 milioni di euro per la Rai, a 40 milioni di euro per Rti e a 5 milioni di euro per Publitalia 80 (non proprio 'bruscolini' in effetti, ma le multe erano state comminate dopo molti anni di 'sforamenti' non sanzionati e solo al termine di un lunghissimo iter). Le multe erano state decise altresì dopo l'accertato sforamento dei limiti negli anni precedenti.
Rai, Rti e Publitalia 80, ritenendo ingiuste le multe stesse, avevano poi presentato ricorso al Tar del Lazio. Il 13 luglio i giudici del Tar avevano proposto alle parti di decidere in un colpo solo sulla eventuale sospensiva della delibera dell'Autorità e sul merito della vicenda.
La proposta era stata accettata e nei giorni scorsi si è svolta la relativa udienza. Ieri la decisione dei giudici amministrativi.