Con una sentenza che lascia sconcertati il Tar del Lazio ha ‘rimesso in pista’ la delibera dell’Authority sulle trasmissioni di ‘pronostici in Tv’, una fonte di sussistenza per tante Tv locali. La forte preoccupazione della Frt.
"Una sentenza che rischia di mettere in grave crisi le Tv locali". È sicuramente giustificato l'allarme lanciato dall'ultimo bollettino della Frt "Radio & Tv notizie" a proposito di una pronuncia del Tar del Lazio su quella che si sperava fosse una questione ormai 'superata' e cioé il sostanziale divieto alle Tv locali (e non ai giornali!) delle trasmissioni di 'televendite', riferite soprattutto ai 'pronostici' del Lotto (e simili), una questione tirata inopinatamente in ballo - in termini tali da minacciare la stessa esistenza delle emittenti locali, che di simili programmi campano, sia detto senza tanti giri di parole - da parte dell'Authority, poco prima della scadenza dei suoi primi componenti, nei mesi scorsi. Ora, dopo la sconcertante sentenza del Tar del Lazio, non resta che sperare soprattutto nella 'saggezza' dei nuovi componenti dell'Autorità presieduta da Corrado Calabrò.
Ma vediano i particolari della questione così come sono stati illustrati dalla Frt:
«C'è grande preoccupazione nel mondo dell'emittenza televisiva locale dopo il rigetto, da parte del Tar del Lazio, dei ricorsi della FRT e delle altre associazioni contro la delibera dell'Autorità del 9 marzo scorso che, di fatto, vieta la pubblicità di determinati servizi - tra cui quella, molto diffusa, relativa ai pronostici (sistemi per lotto, l'enalotto e il totocalcio) - relegandola alle sole tarde ore notturne. E mentre i legali stanno predisponendo ricorso d'urgenza al Consiglio di Stato contro la sentenza (di cui non si conoscono ancora le motivazioni), la FRT ha nel frattempo chiesto formalmente all'Autorità di soprassedere dal dare esecutorietà alla decisione, in attesa che la questione venga definitivamente chiarita in sede giudiziale.
La delibera "Sangiorgi" (dal nome dell'ex commissario che ha fortemente voluto il provvedimento senza alcuna consultazione preventiva con gli operatori) è infatti causa di gravi problemi di mercato per la stragrande maggioranza delle emittenti televisive locali. Da stime effettuate emerge che il danno come
mancato introito per la pubblicità dei servizi sui pronostici (che rappresentano il 90% dell'investimento delle diverse società di servizi rispetto a un 10% dell'ormai residuale cartomanzia e astrologia) ammonterebbe a non meno di 150 milioni di euro l'anno, circa il 40% del fatturato del settore. Somme che peraltro, con ogni probabilità, andrebbero a incrementare i ricavi pubblicitari della carta stampata, libera, come sempre, da ogni vincolo nel pubblicizzare questi e altri servizi. Per non parlare dell'ulteriore rischio di depressione dei prezzi degli spazi pubblicitari in genere, quale ulteriore conseguenza del mancato introito, in un mercato povero e polverizzato dalla presenza di quasi 600 emittenti.
Indipendentemente dagli esiti della vicenda giudiziaria, è quindi opportuno che l'Organo di garanzia trovi i modi e le forme per rivedere, quantomeno parzialmente e in una logica di giusto contemperamento di tutti gli interessi coinvolti, i contenuti del frettoloso e sproporzionato provvedimento».
Un auspicio che Millecanali non può che condividere.