Il Testo Unico e il Registro Programmi

Secondo l’associazione Conna, nel Testo Unico sulla radiotelevisione c’è un ‘errore materiale’ che perlomeno ‘mette in forse’ l’obbligo del Registro Programmi. Il Ministero invitato a chiarire la materia.

Pubblichiamo di seguito, per l'interesse della tematica evidenziata, il testo di una lettera inviata al capo dei servizi legali del Ministero delle Comunicazioni, avvocato Francesca Quadri, dall'associazione Conna, che la pubblica sul suo sito, a proposito di un punto del Testo Unico di recente emanazione che sembra (l'incertezza della materia richiede, in effetti, un chiarimento) mettere in forse l'obbligo della tenuta del Registro dei Programmi da parte delle emittenti. Ecco, in sintesi, il testo della lettera:

"Gentile avvocato Quadri,

... l'emanazione del "Testo unico della radiotelevisione" che raccoglie tutte le norme contenute nelle leggi inverosimili - infarcite di palesi incostituzionalità - che dal 1990 ad oggi hanno permesso concentrazioni radiofoniche e televisive che sono da considerare un vero attentato alla democrazia informativa, contiene fra le abrogazioni all'articolo 54 il comma 4 dell'articolo 20 della legge 223/90 che riguarda la tenuta del registro programmi di stazione.

Di fronte ad alcune perplessità di nostri associati, per vie fortunose, abbiamo appreso che l'abolizione di detta norma sarebbe stata un "errore". A questo punto, in mancanza di indicazioni provenienti dal Ministero, doppiamente doverose per la situazione di incertezza che si era andata determinando e dei diritti di legge che hanno le associazioni, siamo stati costretti a continuare le nostre ricerche riuscendo infine ad essere informati che la questione era all'esame dell'Ufficio legale del Ministero.

Dall'Ufficio legale - nonostante il nostro interessamento - non siamo riusciti a sapere nulla, neppure una sia pur approssimativa indicazione su come consigliare i nostri iscritti, né su cosa fosse realmente successo. Normale tutto ciòO...

Teniamo anche a rivolgere una richiesta precisa, ovvero l'affrancamento delle emittenti locali - come è già avvenuto per le regole di "par condicio" - dall'onere della compilazione del registro programmi, che per le piccole radio e televisioni locali tutelate dalla nostra trentennale associazione non-profit, spesso risulta insostenibile per la mancanza di una organizzazione amministrativa consistente".

Conna, Coordinamento Nazionale Nuove Antenne

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