Il Tribunale della Libertà riaccende i 108 di Company

Sono stati riaccesi da qualche giorno i 108 MHz pugliesi di Radio Company, inoninatamente accusati di disturbare le comunicazioni relative al traffico aereo.

I Carabinieri di Corato, la sera del 22 febbraio, hanno rimosso i sigilli e riacceso, dopo 15 giorni di silenzio forzato, la frequenza pugliese dei 108.000 MHz di Radio Company, che fa capo alla società Canosacentro snc. (abbiamo riferito dell'incresciosa vicenda in una delle nostre ultime newsletter).

In merito al provvedimento abbiamo ricevuto proprio da Canosacentro snc (Radio Company), a firma della d.ssa Sabrina Vescia, il comunicato che segue:

"Con provvedimento del 21 febbraio il Tribunale del riesame di Bari ha accolto il ricorso degli avvocati Marco Rossignoli, Mauro Maiolini e Pietro Martire dell'emittente Radio Company contro il provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale di Trani.

L'emittente radiofonica ha dimostrato, anche attraverso numerosi provvedimenti del Ministero delle Comunicazioni, la piena legittimità della frequenza 108.000 MHz, specificamente attribuita alla radiodiffusione sonora pubblica e privata e utilizzata in tutta Italia da numerose emittenti.

Tale frequenza, in esercizio a Monte Ripanno (Corato) da oltre 16 anni, non ha mai causato interferenze all'adiacente banda riservata alla radionavigazione aeronautica e ad altri servizi pubblici.

«Tutto questo - afferma Gerry D'Elia, amministratore della società titolare di Radio Company - é dovuto unicamente alla denuncia di un'emittente concorrente che, dopo aver subito lo spegnimento del proprio impianto a seguito delle ordinanze del Tar Puglia e del Consiglio di Stato, su ricorso promosso da Radio Company (che ne pativa le interferenze), ha tentato di far credere che ci fosse pericolo per la navigazione aerea al solo fine di delegittimare la frequenza 108.000 MHz, utilizzata nel tempo da Radio Company e tutelata oltre che dai decreti ministeriali che permettono di operare su tale frequenza, anche dalle suddette ordinanze dei Tribunali amministrativi. Ingenti inoltre i danni commerciali, di immagine e di ascolti patiti in questi giorni di interruzione. Ringrazio personalmente tutti gli ascoltatori per i numerosi messaggi di sostegno ricevuti in questi giorni di interruzione».

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