Il (triste) caso della russa Ren Tv

Ren Tv ha iniziato a fare produzione televisiva nel 1991 e a trasmettere nel 1997. Nata come network privato a Mosca, l’emittente raggiunge circa 97 milioni di cittadini russi, con una copertura tecnica di circa l’87% del territorio. Fino a poco tempo fa l’emittente era controllata al 70% dal gruppo nazionale dell’elettricità guidato dal liberale Anatolij Chubais e al 30% da Irina Lesnevskij e dal figlio Dimitrij, intellettuali fondatori della stessa Ren Tv. Ren Tv si è sempre caratterizzata com…

Ren Tv ha iniziato a fare produzione televisiva nel 1991 e a trasmettere nel 1997. Nata come network privato a Mosca, l'emittente raggiunge circa 97 milioni di cittadini russi, con una copertura tecnica di circa l'87% del territorio. Fino a poco tempo fa l'emittente era controllata al 70% dal gruppo nazionale dell'elettricità guidato dal liberale Anatolij Chubais e al 30% da Irina Lesnevskij e dal figlio Dimitrij, intellettuali fondatori della stessa Ren Tv.

Ren Tv si è sempre caratterizzata come un'emittente di nicchia, rivolta in particolar modo all'élite intellettuale della Russia e con un palinsesto che lasciava molto spazio all'informazione, spesso e volentieri con una copertura critica dei fatti, in contrapposizione all'informazione "ufficiale" delle Tv controllate dallo Stato(e dal Potere, con la P maiuscola)

Ora il 70% di Chubais è stato acquistato per 100 milioni di dollari da Severstal, società del magnate dell'acciaio Aleksej Mordashov, ritenuto vicino al Cremino e in particolare al presidente Putin. Irina e Dimitrij Lesnevskij hanno invece ceduto il loro 30% al gruppo Rtl, attivo soprattutto in Germania e controllato da Bertelsmann, cui fanno già capo 31 canali televisivi e 33 emittenti radiofoniche in 10 Paesi.

Si tratta di un buon affare per entrambi i nuovi proprietari, ma soprattutto per Vladimir Putin che, tramite un "uomo di fiducia" come Mordashov, ora riesce ad avere il controllo totale praticamente su tutte le Tv russe, pubbliche e private.

Sulla scia di quanto accaduto per NTV, tv indipendente russa che si era messa in evidenza per aver coperto il conflitto ceceno riportando la cronaca "non ufficiale" del Cremlino e che poi era stata acquistata da una società controllata dallo Stato, e per altre Tv ancora, le associazioni di giornalisti indipendenti hanno di nuovo alzato il dito contro Putin, che avrebbe così messo a tacere l'ultima emittente indipendente e critica nei confronti del Potere, secondo un piano perseguito con tenacia negli ultimni anni che ben poco ha a che vedere con il concetto occidentale di pluralismo dei media.

Inoltre si teme che Rtl, seguendo lo stile che caratterizza la sua programmazione, possa mutare il palinsesto di Ren Tv, lasciando più spazio all'intrattenimento a discapito dell'informazione, che è sempre stata invece il fiore all'occhiello dell'emittente russa.

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