Il Vaticano accende la polemica con Crozza e Fiorello

‘Avvenire’ non ha apprezzato le parodie e le imitazioni del Papa e di alcuni prelati che Fazio, Fiorello, Crozza e la Littizzetto fanno in Tv e alla Radio. E anche in Vaticano tira un’aria di scontento dalle conseguenze non facilmente calcolabili…

Il problema era emerso in termini drammatici con la questione di quanti, di religione islamica ma decisamente intolleranti, si erano sentiti offesi dalla satira su Maometto di alcuni giornali europei, con conseguenze di grande portata in termini di tensioni, proteste, ira contro l'Occidente di almeno una parte della masse arabe. E con delicatissime (e devastanti, per altri versi) ricadute sulla libertà di espressione e sulla democrazia in generale.

Ora l'intolleranza contro la satira trova qualche appiglio anche in Vaticano e a proposito del cattolicesimo. Peraltro, mai come in questo periodo il Vaticano è stato protagonista di satira in alcuni programmi televisivi o radiofonici d'intrattenimento; tutto ciò ha causato una prima levata di scudi da parte del quotidiano cattolico 'Avvenire', in particolare contro Maurizio Crozza e Fiorello e le loro imitazioni di Benedetto XVI e padre Georg Genswein.

Nel mirino anche Luciana Littizzetto su RaiTre (Fazio) e lo stesso Fabio Fazio su RadioRai ('Blackout'). A seguire ci sono state alcune reazioni negative e infastidite da parte delle stesse gerarchie vaticane.

'Avvenire', quotidiano della Cei (Conferenza Episcopale), ha pubblicato un doppio editoriale su quella che sulle pagine del quotidiano è stata definita una "satira fallimentare non priva di vigliaccheria"; ci si schierava contro "chi fa strame del Papa nel tentativo continuo di ridicolizzare figure care al mondo cattolico".

Se 'Avvenire', comunque, è apparso più "tollerante" nei confronti della parodia che Fiorello fa di padre Georg, l'affascinante e giovane segretario del Papa (che parrebbe molto attento alla forma fisica), molto meno lo è stato con l'imitazione di Ratzinger da parte di Maurizio Crozza nel suo show su La7, che non sarebbe altro che uno svillaneggiamento del Pontefice e "una parodia dopolavoristica".

Se gli autori di "Crozza Italia" non hanno rilasciato dichiarazioni, Fiorello, un po' incredulo, ha ammesso pubblicamente di essere stato "bacchettato" dal Vaticano e, per farsi perdonare, ha intonato canzoni di Chiesa in più di puntata di "Viva RadioDue", senza peraltro abbandonare la parodia di padre Georg, sempre molto apprezzata dal pubblico.

Dichiarazioni diplomatiche e 'di circostanza' sono state rilasciate a questo punto dal direttore di RadioDue Rai Sergio Valzania.

Anche Fabio Fazio, con Luciana Littizzetto, non è sfuggito alle critiche, non solo per "Che tempo che fa" ma anche per il programma radiofonico "Blackout" (RadioDue), di cui è autore insieme a Enrico Vaime. La comica torinese spesso e volentieri si rivolge direttamente e con una certa dose di impertinenza al cardinale Ruini (in effetti spesso presente sui media), chiamandolo familiarmente "Eminence"; in "Blackout" invece Fazio imita un Ratzinger intento a sparare ai piccioni, "che vengono qui a dare fastidio a 'cente' che lavora".

Il giorno successivo al doppio editoriale di 'Avvenire' uno dei diretti interessati, cioè proprio don Gorge Genswein, segretario del Papa, ha detto la sua sull'argomento. "Ho preso atto della polemica - ha detto don Georg all'Adn Kronos - e spero che trasmissioni di questo tipo smettano subito: d'accordo la satira ma queste cose non hanno livello intellettuale e offendono gli uomini di Chiesa. Non sono accettabili. Spero davvero che smettano".

Difficile stabilire se il Vaticano abbia un ascendente tale sull'emittenza pubblica e privata da intervenire direttamente sulla libertà di fare satira (ma si può supporre di sì, anche se gli effetti non sono né automatici né garantiti). Sicuramente tutta questa polemica costerà comunque un bel po' di mal di pancia a qualche manager radiotelevisivo.

Non resta che starsene attaccati a Radio e Tv nei prossimi giorni e vedere se Fiorello - don Georg e Crozza - Ratzinger sopravviveranno alla "scomunica" del Vaticano. Tenendo presente che a pesare parecchio saranno le reazioni a livello politico, dove la volontà del Vaticano trova sempre un attento ascolto da parte di molti.

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