Il vero, il falso, la Tv e una partita

Atmosfera surreale ieri sera all’Olimpico di Roma in occasione di un derby di calcio che si é trasformato in un happening sul filo dell’assurdo e anche della più seria paura di incidenti gravi. Sky e le altre Tv alle prese con una situazione inedita…

Uno spettacolo inedito in Tv in quello che doveva essere all'origine solo un grande spettacolo sportivo. Ieri sera su Sky e poi a catena sulle rubriche domenicali di RaiDue e Italia 1 (per non parlare delle Tv e Radio locali romane) è andato in scena un happening incredibile, che lascia spazio a mille interpretazioni e illazioni (nel cui merito in questa sede non entreremo, visto che il tutto esula dai nostri compiti di analisti dei media), ma che nel frattempo ha già fatto vedere un po' di tutto.

All'inizio del secondo tempo della partita, si sa, si è diffusa incontrollata sugli spalti una voce gravissima. Si diceva che un bambino fosse morto fuori dallo stadio investito da un mezzo della Polizia. I tifosi davano credito alla cosa e rapidamente gli striscioni venivano ritirati, la gente ammutoliva e la partita letteralmente "si spegneva", con i giocatori e l'arbitro impegnati in frenetiche consultazioni. Arrivavano poi decise smentite via altoparlante, ma non c'era nulla da fare. Un definitivo intervento del presidente della Lega Calcio Galliani faceva sospendere l'incontro e a quel punto il problema diventava solo quello di far defluire il pubblico nel modo più ordinato possibile.

Una notizia falsa ha dunque palesemente provocato una conseguenza vera, dirompente. Né le smentite ufficiali hanno avuto effetto.

Si potrebbe filosoficamente pensare a questo punto a che cosa sia effettivamente vero e falso, non solo dal punto di vista giornalistico. E in quest'ultimo campo, in particolare, verrebbe da riflettere a lungo sulla natura delle notizie diffuse, sulla loro autenticità, sulla credibilità dei media e alla fin fine su cosa sia realmente una notizia e come la Tv (ma non solo, come abbiamo visto) possa manipolarla.

Discorsi molto ampi e complessi, come si vede, ma che ben si addicono a un situazione come quella di ieri sera, in cui la Tv collegata per la diretta (Sky) è stata addirittura accusata da qualcuno (anbienti della Roma, soprattutto), pur essendo a sua volta del tutto innocente, di aver dato credito (e quindi di aver diffuso) la falsa notizia della morte del bambino.

In ogni caso, a quel punto, è andata in scena una telecronaca surreale, in cui tutti (Fabio Caressa e Beppe Bergomi dalla cabina di cronaca dell'Olimpico, Stefano De Grandis a bordo campo e negli spogliatoi, Giorgio Porrà Gianluca Vialli e Josè Altafini dallo postazione centrale allo Stadio) cercavano prima di tutto di capirci qualcosa, poi di trovare una qualsiasi notizia, infine di recuperare (senza riuscirci) il bandolo della matassa. Appena fuori dallo stadio, intanto, si era anche sviluppato un incendio e il fumo nero che si vedeva sullo sfondo lasciava pensare a cose gravi fuori dal terreno di gioco.

Era già successo più volte in passato, va ricordato, che i giornalisti sportivi, in alcune tragiche occasioni, si fossero trasfornati in cronisti a tutto tondo, dovendo riferire di eventi drammatici; questa volta a rendere tutto ancor più diffile c'era la mancanza di qualsiasi notizia sicura su cosa stava realmente succedendo e la coscienza di dover stare attenti a quanto si diceva in onda, per non provocare gravi incidenti, in una situazione già molto tesa.

A Sky se la sono cavata bene - va detto - , compresi i momenti più tesi, traquillizzando anche a più riprese i parenti dei tifosi presenti allo stadio. e la cosa è proseguita con buon piglio giornalistico anche quando la linea è passata a "Sport Time"con Stefano Guadagnini. E va capito persino Caressa, quando a un certo punto, mentre i bravi operatori dell'emittente erano riusciti a carpire alcune immagini degli scontri che intanto si stavano sviluppando fra tifosi e Polizia appena fuori dallo stadio, è sbottato: "Ma io non voglio fare la cronaca degli incidenti!".

Tutto è poi confluito - e non poteva essere altrimenti - nel solito teatrino mediale dei commenti sportivi, fra "Domenica Sportiva" e "Controcampo", mentre il prefetto Serra e il questore si prodigavano per assicurare che la situazione era sotto controllo. Oggi poi tocca alla ricerca dei retroscena, per capire davvero cosa sia realmente successo e se tutto fosse stato preorganizzato da qualcuno (anche qui, allora: cosa è realmente vero e cosa falso, cosa rappresentazione ad uso proprio delle Tv e dei mediaO).

Complessivamente, una serata che ricorderemo e che pone tanti interrogativi, senza che per adesso ci siano risposte definitive a nessuna domanda. Per i cronisti sportivi Tv, però, anche un evento inquietante, che indica quante e quali siano, in certi frangenti, le responsabilità che possono essere assegnate a chi magari finora pensava di dover essere solo un buon giornalista esperto di sport.

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