In corso a Torino il Prix Italia

È partito nei giorni scorsi a Torino il 63esimo Prix Italia, la rassegna internazionale che premia le migliori produzioni di Tv, Radio e Web, promossa dalla Rai.

È stata inaugurata ufficialmente nei giorni scorsi con il concerto all'Auditorium Rai 'Arturo Toscanini' dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del suo direttore principale Juraj Valcuha, la 63esima edizione del 'Prix Italia', la rassegna internazionale che premia le migliori produzioni Tv, Radio e Web.
La manifestazione aveva già aperto le porte al pubblico torinese nel pomeriggio con 'Il Prix va al Massimo', presso il cinema Massimo di via Verdi, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
A partire dalle 16.00 e fino alle 24.00 'Lo spettacolo della Storia', in collaborazione con Rai 150, ha proposto un viaggio audiovisivo, tra protagonisti e avvenimenti dell'Ottocento Italiano. In sommario, lo 'Speciale Cavour', '17 marzo 1861: nascita di uno Stato', 'Viva Verdi! La colonna sonora del Risorgimento', 'Giuseppe Mazzini - Una certa idea dell'Italia', 'Arturo Toscanini - Il ritmo dello spirito', 'Ippolito Nievo - Inchiesta sui Mille'.

Al Cinema Massimo e sempre a ingresso libero, inoltre, Giovanni Minoli ha presentato in anteprima nazionale, per 'La Storia siamo noi', 'Frate Mitra' di Marina Liuzzi e Raffaella Cortese de Bosis. È la storia di un padre che scrive alle due figlie una lettera difficile e struggente. Non è un padre qualunque. È un personaggio scomodo e ambiguo per molti, coraggioso e coerente per altri. Si chiama Silvano Girotto, ma tutti lo conoscono come 'Frate Mitra'.
Siamo all'inizio degli anni di piombo. A Genova, il 18 aprile 1974, le Brigate Rosse rapiscono il magistrato Mario Sossi. Silvano Girotto accetta di collaborare con i Carabinieri del Nucleo Antiterrorismo del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Fa catturare Renato Curcio e Alberto Franceschini, i due capi storici delle BR. L'operazione scatta alla stazione di Pinerolo, a pochi chilometri da Torino. È l'8 settembre 1974.


Il presidente della Rai Paolo Garimberti ha fatto intendere che è quasi tutto fatto per rendere Torino sede permanente del Premio. ''Vanno ancora verificate alcune condizioni - ha detto - ma la possibilità che questo importante Premio resti a Torino per un po' di anni, è fondata. Il direttore generale ha il mandato di creare una Fondazione che studi come fare - ha aggiunto Garimberti - , i lavori sono in corso''.
Per Garimberti ''il Premio è un marchio di qualità per la nostra Televisione e per il nostro Paese. Fa bene alla Rai e 
all'Italia e sarebbe bene venisse allargato anche ad altri grandi Paesi poco coinvolti, come Cina, India, Brasile, e anche ai Paesi nordamericani. Quando ci incontriamo a livello di Tv pubbliche europee, si parla sempre di Prix Italia''.

Garimberti ha poi precisato che a favore della stabilizzazione del Premio a Torino giocano l'ottimo Centro di Produzione, uno dei quattro centri che la Rai ha in Italia, e l'ottima collaborazione con le istituzioni, in particolar modo con il sindaco di Torino Piero Fassino e con il governatore del Piemonte, Roberto Cota. Remano contro, invece, ha ancora spiegato ''alcuni delegati che vedono meglio un premio itinerante per poter andare a visitare altre città e realtà italiane, ma alla fine tutti parlano bene di Torino''.

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