Si tiene il 3 e 4 maggio al Teatro Dal Verme di Milano la ormai nota Confrenza DGTVi. Mentre ci avviamo a nuovi switch off (e a Milano lo switch over è fra pochissimo) si consolida in italia l’abitudine ai decoder e alla Tv digitale in genere.

“Il consuntivo del 2009 - avverte l'associazione DGTVi sula suo interessante periodico mensile 'Digita' - … non necessita di nessun commento: ormai due famiglie italiane su tre hanno un ricevitore digitale in casa; sono quasi 9 milioni i ricevitori venduti solo nell'ultimo trimestre; un terzo del totale consumo Tv è proprio ad appannaggio del digitale terrestre. Dati che ben fanno comprendere come il 2010, con gli switch-off previsti per le grandi regioni del Nord Italia che coinvolgono oltre 23 milioni di italiani, rappresenterà l'anno del passaggio definitivo del sistema televisivo dall'analogico al digitale.
D'altra parte tutta Europa è ormai avviata in questa direzione… (e la Spagna effettua) il definitivo switch-off nazionale.
Per questi motivi si è deciso di convocare per i prossimi 3 e 4 maggio a Milano la quinta conferenza nazionale sul digitale terrestre, a due settimane dall'avvio del processo di switch-over della Lombardia e del Piemonte Orientale. Un appuntamento decisivo non solo per capire quello che è finora è successo, gli aspetti positivi e le criticità, ma anche quello che ci aspetta. Un appuntamento decisivo per comprendere come e perché l'Italia è ormai diventata digitale.
Qualche altro dato Eccolo. Sempre da 'Digita':
“Il 2010 (si è aperto) con un'ulteriore forte progressione verso il passaggio al digitale del 2012. A gennaio il 48,6% del consumo Tv avviene attraverso piattaforme digitali (TDT, satellite, IPTV), + 4% rispetto a dicembre, un raddoppio in un anno: è imminente ormai il
superamento della Tv analogica.
La TDT si conferma la piattaforma regina: il 33,4% della popolazione italiana segue la programmazione televisiva utilizzando i decoder TDT e costituisce il 68% dell'intero consumo digitale. Nella segmentazione per classi socio-economiche Auditel rileva che i possessori di decoder TDT appartengono per il 37% alla classe socioeconomica medio-alta e per ben il 20% sono persone con alto reddito e titolo di studio”.