Incidente di percorso per Telelibera

Un incidente di percorso che avrebbe potuto avere drammatiche conseguenze ha coinvolto recentemente Telelibera, stazione napoletana nota ai lettori di Millecanali. Vediamo come sono andate le cose…

Un incidente di percorso che avrebbe potuto avere drammatiche conseguenze ha coinvolto recentemente Telelibera, stazione napoletana nota ai lettori di Millecanali. L'emittente campana, che vede al timone l'avvocato Lucio Varriale, ha rischiato infatti di chiudere definitivamente i battenti per via di un cavillo burocratico a livello legale. Si è trattato, insomma, di una vicenda dai risvolti kafkiani.

Vediamo con ordine. Il 9 gennaio c'è stata la notifica di un provvedimento che decretava il fallimento di Telelibera, con tanto di apposizione dei sigilli. Nella Tv cadevano dalle nuvole, anche perché la stazione napoletana gode di ottima salute finanziaria, con un recente e consistente aumento di capitale, e ha anche ottenuto circa 4 miliardi di lire di contributi in base alla legge. Non a caso, proprio in quel momento, all'interno della struttura si stavano operando una serie di assunzioni a livello giornalistico ed era attiva anche una selezione per "figure tecniche".

Una tegola incredibile, quindi. Ma cosa era successo, visto che poi per una decina di giorni la Tv non ha comunque trasmesso nulla, se non il monoscopio con una scrittaO

L'antefatto risale ai primi giorni dell'agosto 2002. In quel periodo, il giorno 5, una società creditrice, la Media e Services, aveva notificato precetto e contestuale richiesta di fallimento nei confronti della proprietà dell'emittente.

Qualche tempo dopo i responsabili di Telelibera decisero di sanare la situazione. Ciò avvenne regolarmente e ci fu il deposito dell'atto di desistenza (dall'azione in oggetto) nel mese di ottobre da parte della società che aveva ottenuto il credito richiesto.

Per un errore burocratico nella pratica relativa, però, non venne annotato l'importante riscontro che avrebbe chiuso definitivamente la vicenda. E così il procedimento è andato avanti, anche a livello camerale, ed è stato dichiarato il fallimento della società proprietaria della Tv, con tanto di curatore fallimentare e procedura per sigillare l'emittente.

Il problema è che si trattava di un errore, di un palese puro incidente. Ma la procedura era stata innescata e così i legali di Telelibera non hanno potuto far altro che chiedere "l'esercizio provvisorio", possibilità raramente concessa ma ottenuta in base proprio al caso specifico e sui generis.

Le trasmissioni sono così riprese ma la vicenda giudiziaria non è ancora terminata. L'autore dell'errore per l'omessa trascrizione di cui sopra, dopo una sospensione per due giorni, è stato trasferito ad altro incarico. E solo nell'udienza fissata per il 4 marzo prossimo i legali della Tv potranno, in un'udienza ad hoc, determinare gli estremi per la fine di questa "avventura".

Come ha sottolineato lo stesso Varriale, "non ci voleva proprio uno stop del genere in un momento di sviluppo dell'emittente, che in quei giorni di gennaio ha dovuto licenziare i neo-assunti ed ha perso commesse pubblicitarie per circa 4 miliardi di lire".

L'intenzione è comunque quella di riprendere a pieno ritmo i lavori di potenziamento della struttura. Solidarietà e comprensione ai responsabili della Tv è stata manifestata a tutti i livelli, anche da parte dei Ministri Castelli e Gasparri (Mariacristina Ferrarazzo).

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