Sia pure in una versione riveduta e corretta (ma resta la logica del provvedimento, contro il diritto all’informazione) il Senato approva con la fiducia il provvedimento sulle intercettazioni. La parola alla Camera. Il 9 luglio la protesta dei giornalisti.
Ribadendo come redazione di Millecanali che questa legge, anche così, proprio non ci piace perché va contro il diritto all'informazione dei cittadini e per i giornalisti (e persino per gli editori) è come un invito a 'cambiare mestiere', vediamo la cronaca dell'Ansa dell'ultima convulsa giornata:
«Il Governo ha incassato la fiducia sul ddl intercettazioni al termine di una giornata piuttosto convulsa. Alla fine, 164 sono stati i voti favorevoli e 25 i contrari. Il Pd non ha partecipato alla votazione, abbandonando l'Aula.
Il provvedimento torna ora alla Camera in terza lettura. Hanno votato contro i senatori dell'Idv, protagonisti di una vera e propria bagarre finalizzata a impedire l'approvazione del provvedimento. I rappresentanti dell'Italia dei Valori avevano prima, in nottata, occupato l'aula di Palazzo Madama, passando poi, questa mattina, ad occupare anche i banchi riservati ai componenti del governo.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, dopo aver richiamato per tre volte i senatori dell'Idv intimandogli di abbandonare i banchi occupati, ne ha ordinato l'espulsione sospendendo la seduta. I senatori dell'Idv sono stati quindi riammessi solo al momento di votare la fiducia.
Il presidente del gruppo Pd, Anna Finocchiaro, nell'annunciare l'uscita dall'Aula, ha affermato: con questa legge "voi volete nascondere i vostri affari, l'uso privato delle risorse pubbliche e tutelare la vostra privacy perché volete il popolo cieco bue".
"La Federazione Italiana Editori Giornali esprime la ferma protesta per l'approvazione del ddl intercettazioni da parte del Senato. Il testo licenziato dal Senato non realizza l'obiettivo dichiarato di tutelare la privacy, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori". È quanto si legge in un documento che la Fieg chiede di pubblicare domani sui giornali…
Sarà il 9 luglio la ''giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni''. Lo ha annunciato all'Ansa il segretario Fnsi Franco Siddi. ''Dovra' coincidere con la giornata finale di discussione del ddl - spiega Siddi - quindi se sara' altrimenti cambieremo la data''».