Presentata a Milano l’anticipazione del Rapporto Assinform sui primi sei mesi dell’anno.
“Per l'IT l'emergenza non è finita, anche se si riscontra un'inversione di tendenza. Il bilancio di fine giugno w010 è ancora in rosso e il trend negativo penalizzerà il settore fino alla fine dell'anno. L'informatica italiana continua a patire gli effetti della crisi, della totale assenza di una politica per l'innovazione e del clima di incertezza che vive il Paese. Pur nella consapevolezza che molte imprese, soprattutto quelle esposte alla competizione internazionale, non hanno gettato la spugna e stanno tornando a investire nelle tecnologie informatiche e nell'innovazione dei processi, il settore IT manifesta nel suo complesso grande fatica a beneficiare della piccola ripresa in atto”.
È stato questo l'esordio di Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, nell'aprire la conferenza stampa di anticipazione dei dati sull'andamento dei settori IT e TLC del primo semestre 2010. Un andamento che ha visto l'IT chiudere il primo semestre di quest'anno a - 2,5% e le TLC fermarsi a - 2,3%, rispetto allo stesso periodo del 2009.
“Oggi, tuttavia, la nostra preoccupazione non riguarda tanto le performance dell'anno in corso, che già prevedevamo ridotte, date le condizioni di oggettiva difficoltà del mercato - ha continuato Angelucci - quanto le iniziative da prendere ora, affinché le grandi potenzialità dell'IT, quarto settore industriale italiano con oltre 380.000 addetti, motore dell'innovazione e di occupazione qualificata, possano essere colte dal Paese, per avviare una fase di crescita competitiva nel 2011”.
“Se vogliamo che l'informatizzazione infrastrutturale da parte delle imprese - ha sottolineato il presidente di Assinform - , fenomeno importante emerso nei primi sei mesi dell'anno, evolva verso un utilizzo pervasivo dell'IT nell'economia italiana generando nuova occupazione qualificata, soprattutto tra i giovani, sono necessari atti di coraggio da parte delle istituzioni, del Governo, della classe politica tutta, per introdurre nuove regole e condizioni quadro capaci di creare un clima che premi l'innovazione a tutti i livelli. Per questo occorrono provvedimenti di politica industriale stabili, che agiscano sul fronte del credito fiscale e degli incentivi, accompagnati da misure che facilitino l'accesso a finanziamenti bancari. La finalità deve essere quella di sostenere sia la domanda IT, premiando le aziende italiane che usano la leva tecnologica per migliorare la propria efficienza/produttività, sia l'offerta di Made in Italy tecnologico.
In questo contesto vanno favorite fusioni e acquisizioni aziendali con un programma straordinario di ammortizzazione fiscale. Al contempo, le addizionali dall'Irap vanno spostate sull'Ire per stemperare il peso sull'occupazione di questa tassa, particolarmente iniqua per un settore ad alto utilizzo di risorse professionali qualificate quale l'IT. Infine vanno cambiate le regole delle gare: i servizi informatici non possono essere acquistati al massimo ribasso, ma per la loro qualità, nell'ambito di un giusto rapporto costi/benefici”.